Venerdì, 9 Maggio 2025

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Riflessioni di una ex

Con le lacrime agli occhi lascio il Pd

Stefania Epifani Stefania Epifani

Saluto, dopo 18 anni, il Partito Democratico. Saluto i vecchi volponi, i nuovi tesserati e anche qualche amico. Parlo di amici perché, in questi anni, tante persone sono entrate e uscite dal partito. Voglio però ricordare a tutti che chi era a Roma, a Cinecittà, dal 20 al 22 aprile 2007, durante il congresso che si svolse tra La Margherita e i Democratici di Sinistra con l’obiettivo di dar vita al Partito Democratico, eravamo davvero in pochi — e tra quei pochi c’eravamo io e Mariagrazia Cascarano. Ma tutti quelli che oggi si dicono del PD, che se ne appropriano, che fanno ciò che vogliono, che entrano, escono, senza che si capisca nulla, hanno mai avuto un minimo di rispetto per chi c’era dal giorno della fondazione? Assolutamente no!E qui apro una grande parentesi dolorosa, dicendo che il rispetto — nella Margherita prima, e poi nel Partito Democratico — l’ho visto solo in presenza di un grande segretario: il compianto Gregorio Trombacca. Amico, compagno, confidente e paziente come nessuno è stato. Direi unico. Lui era un grande uomo. Gregorio faceva seriamente il segretario e lo faceva con il cuore. La sera non tornava a casa se qualcuno di noi manifestava perplessità. Lo vedevi arrivare nelle nostre case, sedersi in salotto con ognuno di noi, finché non si assicurava che il problema fosse risolto e chiarito.

Purtroppo, la vita gioca brutti scherzi, e ci ha portato via una persona indimenticabile: per la sua eleganza, la sua professionalità, il suo cuore, il suo carisma, il suo tutto. Ci manca ogni giorno sempre di più. Il cuore ci fa male e, con le stampelle, andiamo avanti. Non posso non ricordare, in tutto ciò, anche il nostro Ludovico Vico: grande uomo, grande persona e grande amico. Lui, da lassù, sa quanto bene mi abbia voluto e quanti incontri segreti abbiamo fatto. Eravamo una bellissima squadra. Oggi il PD non c’è più. È stato votato un unico segretario che non sa neanche da dove cominciare. Da quel che so si chiama Telemaco Farina. Dal giorno delle votazioni non si è mossa fronda d’albero, a mio parere non si può lasciare il controllo e la direzione ad una persona che non riesce a reggere il peso di un partito del genere, perché continuo a ripetere che il partito democratico a Manduria non esiste più.

Purtroppo non ha saputo gestire né il coordinamento né la segreteria. Infatti l’avevo chiamato offrendogli la mia disponibilità a entrare nella segreteria. E cosa ha fatto? Un direttivo a sei e una segreteria a quattro, mettendo addirittura lo stesso nominativo sia nel direttivo che nella segreteria, senza il minimo rispetto per chi ha fondato il Partito Democratico. A conti fatti, il Partito Democratico a Manduria non esiste più. E se vuole rinascere, deve prima morire, per poi risorgere. Voglio chiarire, una volta per tutte, la presunta inimicizia con Maria Grazia Cascarano, di cui si è parlato per anni: mi dispiace deludervi, ma io e lei non abbiamo mai discusso né litigato. Abbiamo solo avuto idee diverse quando si votò per il segretario nazionale: lei sosteneva un candidato, io un altro. Infatti, in quel periodo — come tanti altri, anche da Taranto — abbiamo continuato a seguire Renzi nell’apertura di Italia Viva.Sono stata alla Leopolda a Firenze e, con molto stupore, ho incontrato grandi esponenti del PD. Ma dopo un po’, tutti siamo rientrati nella casa del PD. Oggi saluto anche un altro amico, che considero una persona speciale: Gianni Vico. È entrato nel mio cuore per la sua serietà, la sua galanteria. Cercava sempre di portare pace, mai conflitti. E fuori... che dire? Lui, sua moglie e il loro gruppo chiamato “Canta Cunti”, raccontano cantando storie vere, che spesso mi fanno piangere. Sono meravigliosi. Impossibile non affezionarsi a lui, sia nel partito che fuori. Ha lavorato per anni nel reparto di nefrologia di Manduria. Ha aiutato tanta gente e ho osservato con i miei occhi persone disperate per situazioni gravi, lo guardavano con la speranza di ricevere un suo aiuto che Gianni, a costo di litigare con tutti i colleghi, riusciva sempre a dare; questo lo porterò sempre con me. Gianni, Maria Grazia, Emiliano: rimarrete sempre nel mio cuore. Vi saluto con le lacrime agli occhi, ma io non mi sento più parte del PD.

Basta guardare quello che sta accadendo a Taranto: un PD spaccato come sempre, con la Lega che lascia Fratelli d’Italia e Forza Italia per appoggiare il candidato di centrosinistra. Mi dispiace, a questo punto, per Mattia Giorno, che è stato il nostro commissario, e che inizialmente aveva annunciato la sua candidatura a sindaco. È stato sostituito all’improvviso da una persona che sconsiglierei persino alle pietre. Non è riuscito a portare pace in questo PD provinciale. Eppure, conosce bene come muoversi. È amico della Schlein, tanto da pranzare insieme a casa sua. Com'è possibile che non sia riuscito a estromettere certi elementi che oggi Taranto si ritrova candidati? Capisco che per estrometterli servano molte firme, ma si poteva fare. Dopotutto, ho visto persone meritevoli, che lavoravano, essere messe fuori. Non voglio aggiungere altro su Taranto. Alla fine, facciano quello che vogliono. Tanto il PD non c’è più. Né là, né qua. Peccato.

Mi perderò l’entrata del nostro sindaco e dei suoi amici che ultimamente vengono chiamati “gregoriani”. Godrò da fuori. Ricordatevi bene rifate tutto perché se volete esistere “dovete prima morire e poi resuscitare”. E adesso non fate la corsa a rispondere tutti a ciò che ho scritto nelle mie dimissioni, per una volta fate i seri, limitatevi a leggerle e fate silenzio. Mentre per tutte le persone che mi hanno sempre giudicata come colei che ha cambiato cento partiti, ai quali io non ho mai risposto, sappiate che sto abbandonando l’unico partito dal quale qualche volta mi sono allontanata ma non l’ho mai lasciato, fino ad oggi. Oggi, appunto, la mia uscita è definitiva e non so quale strada mi attende per una nuova avventura. Ringrazio i miei sostenitori, non solo locali ma anche nazionali, che sono stati sempre meravigliosi. La più brava, una grande amica, tra l’altro una vera sostenitrice del PD, l’eccezionale Anna Finocchiaro; con la quale, mi sento di rassicurarvi, non chiuderò mai i rapporti personali che ci sono. Un grazie particolare va proprio a lei.

Stefania Epifani

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4 commenti

  • Gregorio
    ven 18 aprile 20:11 rispondi a Gregorio

    ....comunque , non piangere, puoi risparmiare quelle lacrime. Tanto x quelli del PD,... sono lacrime sprecate !!

  • Enzo
    ven 18 aprile 14:05 rispondi a Enzo

    Si prendetevi PECORARO sarà un altro cambiamento🤣😅😂😇,altri danni .opinione

  • Gregory
    ven 18 aprile 14:02 rispondi a Gregory

    Signora Epifani .mi sembra di vedere le lacrime di 🐊 Sarà finita il suo traguardo arrivando alle sue prospettive usando il suo partito come la sua collega Adesso si sputà nel piatto.,anche se a me il PD non piace è non condivido..Il politico Manduriano è solo 💰💰🤑🤑 è poi li mor,,,tuoi. . La mia visione

  • Domenico DV
    ven 18 aprile 09:56 rispondi a Domenico DV

    Addio toccante, incommentabile: rispetto la volontà dell'autrice. Ha scritto tutto ciò che è necessario per far capire, anche a chi non la conosce, vita, miracoli e... morte politica, salvo resurrezioni di cui attendere le motivazioni.

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