Lo stress è una reazione naturale dell’organismo di fronte a situazioni difficili o pericolose. Tuttavia, quando questo diventa eccessivo può avere effetti negativi sulla salute non solo mentale, ma anche fisica.
In particolare, lo stress può influire sulla salute gastrointestinale, causando o aggravando problemi come gastrite, ulcera, sindrome dell’intestino irritabile, stitichezza, diarrea e reflusso gastroesofageo.
Ad accompagnare queste problematiche ci possono essere sintomi molto fastidiosi come gonfiore, dolore addominale e alterazione dell’alvo. In questi casi, oltre a capire come gestire lo stress, può essere utile effettuare alcuni esami di laboratorio per monitorare la situazione.
Uno degli esami consigliati è la ricerca del sangue occulto nelle feci, che viene utilizzato per individuare tracce di sangue nelle evacuazioni non visibili a occhio nudo. Per alcuni dei disturbi sopracitati, infatti, presenze ematiche nelle feci rappresentano un sintomo da non sottovalutare.
Per prenotare l’esame del sangue occulto nelle feci è possibile rivolgersi alla propria USL, a laboratori di analisi oppure a piattaforme online come CupSolidale, che permettono di prenotare velocemente e facilmente l’esame dal web.
Come ansia e stress influiscono sulla salute gastrointestinale
Il rapporto tra ansia, stress e problemi gastrointestinali è estremamente stretto. L’intestino, infatti, è sede di un complesso sistema nervoso, chiamato sistema nervoso enterico, che comunica costantemente con il cervello attraverso il nervo vago e altre vie nervose.
Questa stretta connessione tra intestino e cervello è nota come asse intestino-cervello e spiega perché lo stato mentale può influenzare il funzionamento dell’apparato digerente e viceversa.
In particolare, secondo alcuni studi, l’ansia e lo stress possono modificare la composizione e l’attività del microbiota intestinale, alterando il suo equilibrio e la sua diversità e favorendo la crescita di batteri patogeni o nocivi. Questo può compromettere la barriera intestinale, che protegge l’intestino dalle sostanze tossiche e dagli agenti infettivi, e causare una maggiore permeabilità intestinale. In altre parole, ciò favorisce la possibilità che molecole indesiderate entrino nel flusso sanguigno e scatenino una risposta immunitaria e infiammatoria.
Stress e ansia possono essere anche responsabili dell’alterazione della motilità intestinale, ovvero la capacità dell’intestino di contrarsi e rilassarsi per spingere il cibo lungo il tratto digestivo. Questo può causare condizioni molto fastidiose come spasmi, crampi, stitichezza o diarrea.
Inoltre, ansia e stress agiscono anche sulla secrezione di bile, favorendo l’infiammazione e l’irritazione della mucosa gastrica e duodenale e aumentando il rischio di ulcera e di reflusso gastroesofageo.
Come contrastare ansia, stress e malessere intestinale
Per prevenire o ridurre gli effetti negativi dello stress sulla salute intestinale, è importante adottare alcune strategie che possono aiutare a gestire lo stress in modo efficace e a mantenere un intestino sano.
Il primo passo da compiere è quello di identificare le fonti di stress e cercare di eliminarle o ridurle. A tale scopo sono utili anche le tecniche di rilassamento, come lo yoga o la mindfulness, che possono aiutare a ridurre la tensione muscolare, a calmare la mente, a regolare la risposta allo stress e a migliorare la comunicazione tra intestino e cervello.
Importante è anche praticare attività fisica con regolarità. L’allenamento regolare, infatti, può contribuire a ridurre lo stress, stimolando la produzione di endorfine, i cosiddetti “ormoni della felicità”.
Infine, seguire uno stile di vita sano, basato su una dieta equilibrata, ricca di fibre, frutta, verdura, cereali integrali, legumi, noci, semi e probiotici, rispettare i ritmi circadiani dormendo almeno 7-8 ore a notte, e mantenere i giusti livelli di idratazione bevendo almeno 2 litri di acqua al giorno, può contribuire a una buona salute gastrointestinale.
Uno stile di vita sano, infatti, favorisce la salute e la diversità del microbiota intestinale, la regolarità dell’alvo, la protezione della mucosa e la modulazione dell’infiammazione.
Va ricordato, però, che in caso di disturbi frequenti e che non si risolvono nel giro di qualche giorno, è opportuno portare la situazione all’attenzione di un medico, il quale potrà decidere di indagare più approfonditamente i motivi del malessere gastrointestinale, escludere intolleranze alimentari o patologie organiche e prescrivere le cure più adeguate.
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