
L'emergenza è rientrata e i circa tremila manduriani rimasti per venti giorni senza medico di famiglia hanno potuto finalmente sceglierne uno tra i nove disponibili. La soluzione adottata dall'Asl su direttive regionali e grazie al coordinamento della direttrice del distretto manduriano, Gloria Saracino, è stata quella di aumentare il massimale ai medici curanti in servizio a Manduria permettendo loro di accettare 300 nuovi assistiti ciascuno superando così il tetto dei 1500 mutuati previsti per legge. Ma solo per sei mesi.
La soluzione nata per tamponare la mancanza di sostituti ai due medici andati in pensione, Francesco Dinoi e Luisa Dinoi, è provvisoria e ha permesso ai manduriani di avere sino a dicembre una copertura sanitaria. Un sospiro di sollievo per loro, ma un aumento del carico di lavoro per i medici in elenco: Annunziata De Nuzzo, Giovanni Fanuli, Massimo Palumbo, Rosario Pesare, Orfeo Massimo Rotelli, Leonardo Russo, Giuseppe Stranieri, Luigi Pietro Zollino e Maria Rosaria Leo con un sicuro sovraccarico di richieste. Problema (per ora) risolto anche grazie ai solleciti della gente che dopo aver assaltato per due settimane l'Asl di Via Uggiano si era rivolta alla politica la quale si è poi messa in moto sollecitando gli enti a trovare una soluzione immediata.
A muoversi in tal senso erano stati il parlamentare maruggese di Fratelli d’Italia, Giovanni Maiorano, gli esponenti del Partito democratico manduriano e il consigliere regionale di La Puglia Domani, Antonio Scalera. I primi due si erano attivati aprendo un contatto con il direttore generale della Asl Gregorio Colacicco mentre Scalera aveva chiesto al presidente della terza Commissione sanità di convocare per un’audizione urgente il presidente Michele Emiliano che dopo le dimissioni di Rocco Palese ha mantenuto a sé la delega alla Salute.
I disagi per i cittadini si ripresenteranno tra qualche mese se nel frattempo non si troveranno medici disponibili, salvo procedere di deroga in deroga sul superamento del tetto dei 1500 assistiti per ogni medico. Una misura tampone che non può diventare eterna perché ad un carico di lavoro maggiore sui medici, corrisponde una diminuita assistenza sugli ammalati che vedranno allungarsi i tempi nelle sale d’attesa o per una visita domiciliare per i casi più gravi. Senza contare il disagio della provvisorietà del medico di fiducia destinato prima o poi a cambiare nuovamente quando la campagna acquisti della Asl avrà successo.
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2 commenti
Dinoi marco
ven 21 giugno 2024 12:20 rispondi a Dinoi marcoIl medico di medicina generale , è diventato uno scrivano . Non è bla soluzione aumentare gli utenti , ma fare capire alla popolazione, basta con visite mediche p, altro,per truffare i: datore di lavoro , ASL INPS .
Vincenzo
gio 20 giugno 2024 01:16 rispondi a VincenzoQuando anche all'ovvietà serve l'imprimatur delle strutture sovraordinate, a discapito degli utenti impazienti. Una (ine)efficienza tutta nostrana, in dispregio di ogni necessaria e sacrosanta programmazione che avrebbe dovuto evitare quanto accaduto.