
Ancora una volta, dal palco di una festa, uno dei pochissimi momenti di svago che la città riesce a concedersi, qualcuno (il sindaco Pecoraro) ha preferito usare il microfono non per ringraziare, valorizzare e promuovere l’evento, il territorio e i partecipanti, ma per fare vittimismo. Si è ripetuto, in maniera ormai stanca e monotona, che “non bisogna parlare male di Manduria” come in tantissime altre occasioni.
Ecco è bene chiarire una volta per tutte: la gente non parla male di Manduria, la gente ama Manduria.
I manduriani criticano, e lo fanno a ragion veduta, questa guida, il suo modo autoritario e arretrato di governare, la tendenza a evitare ogni autocritica, l’assenza di vicinanza alla città e ai suoi problemi.
È inaccettabile che spazi dedicati alla comunità vengano trasformati in un pulpito da cui rimproverare e “mettere in riga” la città. Sempre la solita solfa, la solita occasione persa, ancora una volta.
Un modo per rovinare la festa: applausi…ma al contrario. Mi dispiace ma male, malissimo. E non la festa.
Piermichele Dimagli
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