
L’iter di approvazione del PUG, tutt’altro che giunto alla sua conclusione, è rivendicato come perfetto dall’Amministrazione Pecoraro e dai gruppi di maggioranza, che si stanno prodigando in accorati comunicati al fine di stendere un velo di fumo sul loro modus operandi ormai consolidato, ovvero quello di ignorare tout court le istanze e le sollecitazioni dell’opposizione apponendo sempre e solo l’etichetta di “critica sterile”. Oltre a “vendere” nei loro comunicati la falsa idea che il PUG sia già completo, efficace, operativo; quando invece dovrà ancora passare al vaglio del giudizio degli uffici urbanistici della Regione Puglia, dall'esito non così scontato!
La Città, tuttavia, è ben conscia di tutto ciò e ormai è ben lontana dal cadere nel tranello. Spiace constatare, inoltre, da parte dei consiglieri dell’amministrazione Pecoraro una rilevante ignoranza, dopo oltre 4 anni di esercizio, relativa al funzionamento del Consiglio Comunale.
La richiesta avanzata dai consiglieri di opposizione era molto chiara: in considerazione dell’atipicità (non riscontrata in nessun’altra città) della scelta di adoperare delle linee-guida per l’approvazione delle osservazioni che comportava, di fatto, l’assenza di dibattito nella massima assise cittadina, si richiedeva di discutere le singole osservazioni, sempre mantenendo i raggruppamenti elaborati per poter apportare elementi di dibattito. E no, al contrario delle baggianate scritte da alcuni consiglieri di maggioranza, purtroppo giuridicamente non è sufficiente quanto fatto in commissione. Le commissioni non decidono nulla, non deliberano, sono il luogo dello “studio” degli atti, licenziando poi la decisione al Consiglio Comunale, unico luogo dove si esplica la fase di discussione e poi decisoria, con il voto, degli amministratori locali tutti.
Ancora più grave, poi, è l’inopportuno uso di massime giurisprudenziali per giustificare il proprio operato. Non basta ricopiare, nei propri comunicati, la massima di una sentenza del Tar Lecce del 2013, ma serve capire il principio di diritto e poi calarlo nel caso concreto. Cose che si imparano con lo studio e l’esercizio del diritto. Allora, quando tra le file dell’opposizione si esortava a capire l’esposizione a potenziali ricorsi al TAR, non lo si faceva in riferimento alla specifica delibera di approvazione delle osservazioni. Si cercava, invece, di spiegare che un errore di procedura commesso oggi, sarà un macigno sull’atto finale, perché l’eventuale PUG approvato dalla Regione Puglia sarà l’atto definitivo che poi potrà essere impugnato innanzi al TAR e tutti gli errori commessi durante l’iter di approvazione (compreso l’iter di compressione della discussione utilizzato ieri dalla maggioranza consiliare) saranno poi motivo di annullamento dell’intero PUG.
Oltre ad aver approvato degli emendamenti sul lotto minimo contro il parere tecnico del dirigente dell’Urbanistica (!!) e di fatto prospettando un maggiore consumo del suolo! Alla faccia degli ambientalisti fasulli dell’Amministrazione Pecoraro che chinano il capo all’uso del cemento!
Insomma, per tornare agli atti amministrativi, nella procedura amministrativa gli errori del passato si pagano anche nel futuro.
Peraltro, non aver discusso le osservazioni una alla volta, non è stata data la possibilità di dichiarare eventuali situazioni di conflittualità potenziale dei consiglieri comunali di maggioranza che potrebbero avere avuto rapporti di parentela con i singoli cittadini osservanti e che avrebbero dovuto dichiarare il conflitto d’interesse e uscire dall’aula. Ci faremo carico noi di verificare tale grave eventuale inadempimento che – anche questo – inficerebbe la delibera di approvazione e l’intero iter procedimentale del PUG.
Ecco perché siamo stati costretti ad abbandonare l’aula dopo il rifiuto di discutere le osservazioni singolarmente, perché non sarebbe bastato il voto contrario: lasciare i lavori consiliari di ieri ha significato non essere complici dell’ennesimo danno economico potenziale procurato a questa Città da parte dell’amministrazione Pecoraro!
D’altra parte, amministrare vuol dire questo: guardare al futuro mentre si governa il presente, agire con attenzione non solo per i cittadini di oggi, ma anche per quelli di domani. Una visione, a tratti romantica, ma di sicuro assente nell’Amministrazione Pecoraro che si veste di inutili medaglie, cercando di accalappiare consensi nella consapevolezza che la Città vuole solo vederli quanto prima a casa, per non far sì che non possano fare ulteriori danni a questo territorio.
Domenico Sammarco (Per Alleanza civica popolare)
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