
Un anno fa. Giugno 2024. Una notte prima degli esami che non dimenticherò mai, un mix di emozioni che passavano dalla paura alla speranza, dall'ansia alla consapevolezza...non vedevo l'ora che tutto finisse, pur consapevole che poi quel "tutto" mi sarebbe mancato.
I corridoi dell' IISS Einaudi erano pronti ad accoglierci, con i banchi questa volta perfettamente allineati nei corridoi, ed in posti singoli.
Io e i miei compagni di classe di fronte a ciò, ci guardavamo spaesati, a tratti impauriti, i più coraggiosi regalavano sorrisi rassicuranti a chi invece aveva lo sguardo più timoroso.
«Chi si siede laggiù? Vuoi andarci tu? Ci vado io?»
«Tranquilli, se c'è bisogno ci aiutiamo appena i commissari si voltano».
I professori che ci hanno accompagnati lungo il percorso scolastico sono i primi a darci una pacca sulla spalla ed una carezza. Ecco, forse adesso ci sentiamo più "al sicuro", anche se continuiamo a guardarci intorno circospetti, non l'abbiamo mica dimenticato che stiamo per affrontare gli esami di stato.
Ci facciamo scattare una foto dal prof di francese, vogliamo che questo momento resti tra i nostri ricordi per sempre. (Si, lo so, ci resterebbe anche senza quella foto).
Iniziamo, silenzio, concentrazione sulle tracce, su quale scegliere e su come svolgerla al meglio, voglio che la mia prof. sia fiera di me, voglio tirar fuori la versione migliore di me mentre scrivo, voglio essere l'esempio che i miei figli, nipoti, seguiranno.
Rileggo, correggo, ogni tanto volgo lo sguardo verso i miei compagni di classe, qualcuno lo ricambia, qualcun altro è ancora concentrato a cercare le parole giuste da scrivere.
Finalmente concludo, consegno, raggiungo chi ha già terminato ed aspetto chi lo farà dopo.
Il primo giorno è andato.
Sento già un po' di malinconia, sembra esser volato, eppure prima sembrava non arrivare mai, ma d'altronde va sempre così per tutto ciò che conta davvero, si fa attendere, ci carica di ansie, aspettative, paure, speranze, quando poi arriva e va via sembra esser stato appena un soffio.
Ritornerei indietro per rivivere quel momento catturando ogni dettaglio che certamente è sfuggito.
Sacrifici, notti insonni, voti alti ed altri da recuperare, ma anche crescita, condivisione, e consapevolezze raggiunte.
La maturità non è solo un "foglio di carta", è un percorso di vita.
Buona maturità da chi già c'è passato
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