
La chiusura, decretata dal Tar, dell’impianto sito in contrada la Chianca, seppur fortemente voluta dalla mia amministrazione, aveva creato alcune criticità che non potevano essere ignorate. Prima tra tutte la necessità di individuare un sito alternativo ove smaltire i nostri rifiuti, con notevoli costi aggiuntivi per i cittadini; ma anche la gestione post mortem della discarica di Manduriambiente, il risarcimento multimilionario che l’azienda rivendicava dai comuni, il destino delle decine di addetti che vi lavoravano.
Mi rendo conto che un certo ambientalismo da salotto, tanto radicale quanto inconcludente, può permettersi il comodo lusso di ignorare questi problemi, ma non così per chi ha la responsabilità di amministrare una città. Per fortuna negli anni immediatamente successivi sono intervenute delle sostanziali novità, che ci hanno permesso di riconsiderare il problema dello smaltimento dei rifiuti sotto una nuova luce: innanzitutto l’introduzione, prima a Manduria e poi in altri comuni, della raccolta differenziata, che ha consentito, pur tra molte difficoltà, di ridurre drasticamente il quantitativo di Rsu (rifiuti solidi urbani) indifferenziati da inviare in discarica; in secondo luogo la constatazione che nei tre anni circa in cui i conferimenti alla discarica la Chianca erano stati interrotti, i rifiuti abbancati avevano subito un assestamento, creando una volumetria residua. Fu così che Manduriambiente rinnovò la proposta di ampliamento, basata sull’impegno a ripristinare le iniziali condizioni di utilizzo dell’impianto, cioè il conferimento dei soli RSU indifferenziati, che sarebbero stati lavorati e separati in una frazione secca, da inviare ad altri impianti, ed in una frazione umida da sversare in discarica.
Poiché il grosso dell’umido veniva (e viene) smaltito come rifiuto differenziato, vi erano i presupposti per un utilizzo residuale molto limitato della discarica la Chianca. Senza raggiungere volumetrie eccessive, considerando anche la rapida decomposizione dell’umido, si sarebbe potuto riaprire l’impianto, garantendo i posti di lavoro e ridurre notevolmente i costi di smaltimento, che, ricordiamo, sono a totale carico dei cittadini. Così si raggiunse un accordo tra Comune, Regione Puglia e Manduriambiente per una riapertura controllata e limitata dell’impianto, che, sino a quando la mia Amministrazione è restata in carica (settembre 2017), non ha comportato neanche un centimetro di sovralzo. Purtroppo sotto la gestione commissariale, il commissario straordinario per l’emergenza rifiuti della Regione Puglia, avvocato Grandaliano, non sapendo come fare per completare il ciclo dei rifiuti, decretò, così come aveva fatto Vendola ai suoi tempi, di abbancare in discarica l’intera frazione indifferenziata dei rifiuti, ottenendo il risultato di superare ancora una volta in tempi molto più rapidi del previsto anche la quota di ampliamento concordato.
Una domanda risorge spontanea: perché i commissari straordinari prima e l’Amministrazione attuale poi, non hanno bloccato subito l’utilizzo “allargato” e, a mio avviso, illegittimo, della discarica la Chianca?
Roberto Massafra, già sindaco di Manduria
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.
5 commenti
CRICORIU
mar 29 aprile 17:49 rispondi a CRICORIULa cosa inquietante e' vedersi orde di politici sia in carica che ex parlare di vecchi retaggi ed additandosi colpe l'un l'altro. Chi ne paga le conseguenze a caro prezzo ? indovinate chi ? Intanto manduria fra un po' sara' sommersa da rifiuti e non ultimo di m... Sempre ringraziando i politicanti di qualsiasi colore politico sia chiaro dai rossi ai neri...
Antonio
mar 29 aprile 11:48 rispondi a AntonioMi sa tanto ,,che il bue dice cornuto all' asino,,vecchi proverbio
Angela
mar 29 aprile 11:46 rispondi a AngelaCome i politici ,non si guardano mai allo specchio. Che umanità. Opinione
Lorenzo Libertà per la Marina
mar 29 aprile 10:13 rispondi a Lorenzo Libertà per la MarinaQuesto paese ha bisogno di gente seria. Per i "cognati" abbiamo tanti film di Ciccio e Franco da vedere. Un Sindaco se voleva, ripeto se voleva 😜 metteva ai tempi il vincolo ambientale con obbligo di ripristino della discarica a verde piantumato. È piena l' Italia di " panettoni" riqualificati ambientalmente. Le diatribe familiari risolvetele a casa vostra. Attendiamo i resoconto 1 e 2 sullo spostamento del nuovo depuratore dalle Campagne Manduriane sulla strada per Avetrana, alle Marine di Manduria con scarico al mare. Ci faccia sapere qualcosa nel merito 😜 Mesciu Cosimo. Opinioni
cittadino
mar 29 aprile 07:41 rispondi a cittadinoClap, clap ,clap, belle PAROLE, da chi all'epoca della querelle sosteneva strenuamente che di "puzza non è mai morto nessuno". Dette oggi hanno il sapore di saga famigliare alla "Beautiful", e, di preparazione del terreno alla futura semina.