
«Tante, troppe, le morti sospette nell’ospedale oncologico San Giuseppe Moscati di Taranto, tra malasanità, disorganizzazione e incompetenza del personale sanitario che si è trovato completamente di fronte alla seconda ondata dell’emergenza Covid».
Così la giornalista Maria Giovanna Maglie, recentemente comparsa, apre la prefazione del libro «Canale Terminale» di Eleonora Coletta. L’autrice che si definisce “vedova di malasanità” questo pomeriggio alle ore 18,30 presenterà la sua opera. Un libro-inchiesta che si fa leggere con tanti groppi in gola, che produce rabbia e pone tanti interrogativi su un sistema, quello sanitario, dove la vita delle persone vale un farmaco piuttosto che un altro, o un cognome invece che un altro, oppure un gradino sociale in più rispetto ad un altro.
Le storie raccolte da Coletta in questo libro sono un atto d’accusa che merita e attende risposte da un altro sistema che rischia di restare sullo stesso banco degli imputati: quello giudiziario che a due anni da quei terribili fatti non ha dato ancora risposte.
Oltre all’autrice porteranno la loro esperienza di dolore e rabbia altri parenti di quelle tanti di Covid e di mala umanità.
Ad ospitare l’evento aperto a tutti, l’azienda Cantine Erario che mette a disposizione la sua sala degustazione-eventi che si trova sulla Manduria Maruggio.
Eleonora Coletta è avvocato pubblico, professore a contratto di Diritto del lavoro all’Università di Bari. Per 15 anni legale della Asl di Taranto. E’ vicepresidente del Comitato “Verità e giustizia vittime Covid Moscati Taranto – Per non dimenticare”.
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