
Il mondo del trading non è mai uguale a se stesso. Il principio fondamentale della finanza prevede infatti che il valore degli asset, ovvero dei vari beni disponibili all’interno di una Borsa, non sia quasi mai fisso. Al contrario, il valore delle azioni, delle obbligazioni, delle materie prime e via dicendo è quasi sempre variabile, o volatile: ciò vuol dire che la loro quotazione può sia scendere che salire, in base a tutta una serie di input e di fattori. I trader ovviamente sono sempre interessati ad acquistare asset quando il loro prezzo è sufficientemente basso e, al tempo stesso, a rivenderli quando il prezzo sale.
Ecco dunque spiegato come mai, chi si occupa di investimenti, sia sempre interessato a conoscere le ultime novità del mercato, in maniera tale da orientare operazioni e strategie nella maniera più opportuna. Da questo punto di vista, la rete offre molti spunti utili e interessanti: i siti dedicati al trading online, infatti, propongono contenuti costantemente aggiornati. Ad esempio, il portale E-conomy.it mette a disposizione una guida alle migliori azioni americane su cui puntare tra la fine del 2021 e il 2022.
Azioni americane da tenere sottocchio
Volendo concentrare il campo al mercato americano, si prediligeranno soprattutto le due maggiori Borse degli Stati Uniti, ovvero NYSE e NASDAQ: due acronimi che, per dovere di cronaca, fanno riferimento al New York Stock Exchange e alla National Association of Secutiries Dealers Automated Quotations.
Le azioni più interessanti presenti all’interno di questi due templi virtuali della finanza sono con ogni probabilità quelle appartenenti al settore tecnologico. Un settore che si è dimostrato capace di resistere persino alla pandemia da Coronavirus, realizzando profitti al di là di ogni aspettativa. In tal senso si consideri che negli USA troviamo i titoli di almeno tre delle cosiddette “big five” della tecnologia mondiale, ovvero le azioni di Apple, Google ed Amazon. Tre colossi tecnologici, i cui titoli sono spesso e volentieri tra i più desiderati dei trader di tutto il mondo. Il problema di asset come questi, semmai, è legato alla loro quotazione elevata: non tutti gli investitori infatti possono permettersi la compravendita diretta di asset con un valore nominale da centinaia, se non addirittura migliaia di dollari.
Capire i segnali di trading
Per arrivare a capire quali siano i titoli su cui puntare, ovvero quelli che potrebbero garantire il miglior rendimento sul medio e sul lungo periodo, spesso i trader ricorrono ai cosiddetti segnali di trading. I segnali di trading sono delle previsioni finanziarie realizzate da analisti esperti del settore: degli studi che prendono in esame l’andamento passato di uno o più asset specifici, per dare indicazioni sulla loro quotazione futura.
Per effettuare questo genere di studi, non ci si limita però ad analizzare l’asset: spesso infatti si arriva addirittura a osservare da vicino l’azienda che lo ha messo sul mercato. Questo significa consultare i libri contabili e quindi trarre informazioni sui bilanci dell’azienda, sui suoi margini, sulle sue perdite e su eventuali posizioni debitorie. Ma non solo: tutti i dati di cui sopra non vengono mai presi in esame da soli, ma, contrariamente, vengono rapportati a quelli di eventuali competitor, in maniera da avere un quadro chiaro della posizione reale dell’asset nel mercato.
Infine, i segnali di trading in certe occasioni sono addirittura figli di indagini vere e proprie: si pensi, ad esempio, al possibile lancio di un nuovo prodotto o servizio da parte dell’azienda in osservazione. Un fatto extra-finanziario, che però potrebbe avere ripercussioni pesanti sulla quotazione del titolo.
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