
Da oggi fuori 145 imprese dell'indotto dal Siderurgico di Taranto per un taglio stimato di 2mila posti: cantieri e appalti dovranno essere smobilitati dopo la sospensione degli accordi arrivato da Acciaierie d'Italia. Anche un’impresa manduriana tra quelle che hanno ricevuto l’improvviso benservito da parte della Spa. Il rischio di una inaugurabile crisi occupazionale ricade quindi anche nel tessuto sociale della città Messapica dove vivono i dipendenti dell’impresa Messapica finita nel “calderone” dei 145 ditte dell’indotto fatte sloggiare dall’acciaieria di Taranto.
Dopo la rabbia è partito il pressing sul governo con le lettere dei sindacati ai ministeri del dossier Ilva. Annunciate anche le prime interrogazioni parlamentari.
L’associazione degli industriali
L’improvvisa sospensione dell’operatività di 145 imprese appaltatrici da parte di Acciaierie d’Italia, ex Ilva, desta molta preoccupazione e, nel totale rispetto dell’autonomia d’impresa, Confindustria, Confindustria Puglia e Confindustria Taranto auspicano che venga individuata al più presto una soluzione nell’interesse dei lavoratori e della vasta filiera di imprese fornitrici, scongiurando gravi ripercussioni sul tessuto sociale di Taranto e della Puglia.
“Acciaierie d’Italia – si legge in un comunicato stampa diffuso da Confindustria Taranto -, è una priorità nazionale per l’intera manifattura del Paese ed è strategico accelerare la piena difesa del ciclo integrale a caldo per l’Italia intera e per la sua bilancia commerciale. Da anni – continua la nota -, è evidente l’effetto di freno sulle scelte di Acciaierie d’Italia determinato dal percorso dilazionato e incerto del ventilato ritorno al controllo pubblico. Per questo – conclude - il Sistema Confindustria si rende disponibile a contribuire alla ricerca di soluzioni da avviare in tempi rapidi, in linea con l’importanza strategica che rappresentano le produzioni, gli occupati e la filiera di Acciaierie d’Italia”.
I politici
Nel primo pomeriggio, intanto, è terminato l'incontro tra organizzazioni sindacali e parlamentari ionici neo eletti nella sala Resta della Cittadella delle imprese di Taranto. Vi hanno partecipato i deputati Vito De Palma (Forza Italia), Dario Iaia (Fratelli d'Italia), Giovanni Maiorano (Fratelli d'Italia) e Ubaldo Pagano (PD) e il senatore Mario Turco (M5S). I parlamentari hanno assunto l'impegno di fare pressing sul Governo e favorire la convocazione di un vertice ministeriale. Subito dopo i sindacati hanno raggiunto la prefettura per un confronto con il prefetto Demetrio Martino.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.