Il comune di Manduria non ha mai formalizzato a Legambiente la gestione della chiesa di Santa Croce. E’ quanto abbiamo appreso dai responsabili che dirigono il settore del patrimonio pubblico i quali disconoscono l’esistenza di atti in tal senso. L’associazione ambientalista, quindi, che da due anni è beneficiaria in esclusiva dell’antico luogo di culto di proprietà comunale, lo farebbe abusivamente o quanto meno senza regole scritte. Secondo le nostre fonti, l’occupazione della struttura che viene utilizzata dagli attivisti di Legambiente per diversi impieghi, compreso il subaffitto a terzi o per attività didattiche a pagamento (corsi di ceramica e di scrittura a pagamento), avrebbe avuto origine da un accordo tra gli ex amministratori (sindaco Roberto Massafra) e il comune di Nardò, capofila di un progetto per lo sviluppo turistico e ambientale finanziato dalla Regione Puglia (Programma Gestionale del SAC Arneo e Costa dei Ginepri), che non sarebbe stato mai contrattualizzato dall’ente Messapico. L’unico atto esistente che regola i rapporti tra Comune di Manduria e l’associazione ambientalista, è una delibera, la numero 175 del 14 ottobre 2015, con la quale l’ente affida a Legambiente la gestione per tre anni del Cea, il Centro di educazione ambientale, un organismo voluto dalla Conferenza Stato-regioni che si occupa (o che si sarebbe dovuto occupare, nel nostro caso) «principalmente – recita lo statuto – di temi dell’ambiente, in special modo della tutela mediante sensibilizzazione, informazione ed educazione dei cittadini». Non c’è invece traccia di accordi sull’affidamento della chiesa sconsacrata. Eppure da due anni l’ex cappella annessa all’antico cimitero di Manduria, sottoposta a rigidissimi vincoli da parte della sovrintendenza, è diventata sede di Legambiente Manduria che lì svolge le proprie attività associative ed altri usi molti dei quali, come viene pubblicizzato sul sito internet dell’associazione stessa, assolutamente estranei ai temi ambientali.
Un aspetto ancora più preoccupante che ha meravigliato non poco i responsabili della macchina amministrativa della città di Manduria, è l’impiego della chiesa che viene data in affitto per attività di ogni tipo, musicali soprattutto, ma anche di danza, presentazione di libri e di didattica. Questo aspetto obbligherebbe l’associazione alla rendicontazione degli introiti al legittimo proprietario del bene il quale, invece, sembrerebbe all’oscuro di tutto.
Nazareno Dinoi
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.