Venerdì, 3 Maggio 2024

Attualità

L’ente intima di pagare e respinge l’accesso agli atti

“I tassi d’usura del Comune: il vecchio debito di 8 euro sale a 260”

Cartelle pazze Cartelle pazze © La Voce Di Manduria

«Usura, rapina, scippo». Non trova altre parole un cittadino manduriano per definire l’incredibile vessazione tributaria della quale sarebbe stato fatto bersaglio dalla società che ha in gestione il servizio di riscossione dei tributi locali. Che lo costringe a pagare più di 260 euro per un presunto sospeso di soli 8 euro risalente al 2017.

Interessi del 315%, sarebbe questo il calcolo più che usuraio che l’ente pubblico vorrebbe incassare attraverso la sua consociata. La denuncia del cittadino che avrebbe già tentano inutilmente un approccio sereno con il sindaco Gregorio Pecoraro e i responsabili degli uffici, risultato poi vano, mette inoltre nuovamente in luce quella politica di censura e di chiusura verso il dialogo e il confronto che ha caratterizzato questa amministrazione sin dal suo insediamento. Gli uffici comunali, infatti, avrebbero respinto la richiesta di accesso agli atti che il contribuente aveva inoltrato per usufruire di un diritto che gli viene riconosciuto da precise leggi, evidentemente, disattese. «Della serie “zitto, paga e fidati di noi, non c’è da sapere altro”», descrive questo atteggiamento il manduriano nella sua lettera che indirizza al sindaco attraverso la stampa.  

Questa storia è simile a quella vissuta da migliaia di contribuenti che in queste settimana stanno ricevendo cartelle di accertamento per tributi non pagati degli ultimi dieci anni. Chi ha avuto l’accortezza di conservare le ricevute le sta portando all’ufficio preposto, chi pensa di aver pagato e non ha più la prova, è costretto a pagare nuovamente.

In questo caso, però, la cartella relativa alla tassazione del 2014, regolarmente pagata, era stata già oggetto di accertamento nel 2017 quando il contribuente aveva mostrato la ricevuta. Nel 2018 secondo accertamento e seconda visita agli uffici comunali con la stessa ricevuta dell’anno prima. In quel caso l’addetto allo sportello l’aveva annullata con tanto di firma a timbro. A fine 2023, ennesimo accertamento con l’intimazione a pagare, ancora una volta, quella tassa di 800 euro del 2014 che il manduriano ha per l’ennesima volta provato di aver già pagato. Ma ecco la variante: un aggravio di 260 euro per un debito originario di appena 8 euro per non definiti interessi di mora. Il manduriano, per capire la provenienza di questi 8 euro che non avrebbe pagato, decide così di presentare accesso agli atti che il comune avrebbe respinto. Ma al di là di questo, gli interessi di mora sono davvero molto alti, da 8 a 260 euro. Da qui la decisione del contribuente di sfogare la sua rabbia con una lettera aperte «al signor sindaco del comune di Manduria», che vi proponiamo integralmente qui di seguito.  

Signor Sindaco,

dinnanzi al mancato riscontro alle legittime doglianze di un Suo concittadino, comuni a quelle di centinaia di altri manduriani alle prese con il caos tassa sui rifiuti, qualcuno potrebbe pensare che siamo amministrati da un sussiegoso smargiasso, io invece da inguaribile romantico vorrei pensare si tratti semplicemente di mancanza di stimolo, pertanto questa volta il messaggio glielo faccio giungere attraverso la stampa, magari è la soluzione a questa improvvisa afasia che sembrerebbe abbia colto non solo il cosiddetto “primo cittadino” ma anche gli uffici del comune dal momento che hanno letteralmente ignorato la mia richiesta di accesso agli atti, utile ad esercitare il mio legittimo diritto di difesa, della serie “zitto, paga e fidati di noi, non c’è da sapere altro”!

Il paradosso è che vengono assegnati contributi straordinari a favore di chi trasferisce la propria residenza nel comune di Manduria, poi però Signor Sindaco mi dovrebbe spiegare chi è così sconsiderato da trasferirsi in un comune in cui dopo aver pagato 801 euro di tassa sui rifiuti, dovrà pagarne oltre 260 per 8,98 euro di sanzioni che sembrerebbe non siano state pagate. Eh si! Perché, attenzione, non vi dovete fidare di quello che loro stessi hanno riportato sull’F24!

Passi che siamo amministrati da una giunta svergognata e priva di buonsenso, ma la legge, almeno quella! Sbaglio o non può esserci sproporzione tra l’entità del tributo cui la violazione si riferisce e la sanzione? Sbaglio o la stessa Corte Costituzionale ha ribadito che le sanzioni devono essere ragionevoli e proporzionali? Sig. Sindaco, cosa ci vede Lei di ragionevole e proporzionale nel pretendere un esborso di 260 euro per un presunto mancato pagamento di 8,98 euro? Qualcuno avrebbe in mente tutta una serie di parole: “usura”, “rapina”, “scippo”, a me invece ne viene in mente una soltanto: VERGOGNATEVI!

“Tutti a miticini ti l’ha spenniri” direbbe qualcuno che ha avuto la sfortuna di nascere e vivere in una Manduria amministrata da gente così, ma siccome non sono una persona cattiva che spera nel male altrui, ma nemmeno uno che porge l’altra guancia, aspetto le prossime elezioni così da poter rendere, nel mio piccolo, a ognuno ciò che merita.

Valentino Prezzemolo

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4 commenti

  • Egidio Pertoso
    mer 3 aprile 17:18 rispondi a Egidio Pertoso

    Andando avanti cosi', forse ci faranno accettare, tra le varie assurde imposizioni gabellari, anche lo " ius primae noctis " , fantasiosa fantasia del Medioevo. Qui, in questo pezzo di mondo, si torna sempre piu' indietro sino ai primordi degli ominidi, disconoscendo che, nella storia umana, siamo nell' era dell' uomo " sapiens" - qualcuno ha dei dubbi - . In quanto al caso, bisognerebbe che qualche consigliere, sono trenta e molti avvocati che si considerano giurisperiti - smettetela di vantarvi di " vincere" cause di gran peso- chiedesse perché vien dato agli esterni la riscossione dei tributi, essendoci gia' un ufficio tributi comunale. Paghiamo il doppio ?

  • cosimo malagnino
    mer 3 aprile 15:41 rispondi a cosimo malagnino

    Una lettera aperta troppo educata per avere una risposta!! L'accesso agli atti , meglio " Diffida ad adempiere art. 328 comma due, c. p. alla richiesta di accesso agli atti ... " è un diritto del cittadino che nessuno può negare! Nessuno può negare! E tale richiesta deve essere adempiuta entro 30(trenta ) giorni dalla presentazione della richiesta, che non può , non deve essere negata!! Altrimenti il cittadino deve presentare una dichiarazione , allegando la richiesta protocollata e la risposta di diniego da parte dell'ufficio tributi , ai Carabinieri di Manduria e la denuncia procede d'ufficio!! Il pubblico ufficiale che rifiuta indebitamente di compiere un atto del suo ufficio compie il reato di " Rifiuto d'atti d'ufficio" , oltre a altri reati commessi con l'invio di ingiunzioni "fatte e spedite a capocchia"! . Arroganza va a braccetto con l'ignoranza: mamma&figlia/figlia&mamma.

  • Pietro
    mer 3 aprile 14:02 rispondi a Pietro

    Sentiamo da tempo parlare di pace fiscale, di nuovo approccio tra Enti e cittadini, ma evidentemente questo discorso appartiene solo a una certa parte politica! Sono a dir poco allibito e meravigliato da questa vicenda che sicuramente non è capitata solo a questo signore. Chi applica tassi del genere dovrebbe essere solo denunciato, a un privato sarebbe già successo. Purtroppo questa è l'Italia che continuo a non capire.

  • Pasquale Prisco
    mer 3 aprile 09:27 rispondi a Pasquale Prisco

    Condivido ogni singola sillaba scritta da Valentino, al quale va la mia stima incondizionata per il coraggio dimostrato e il senso di appartenenza a questa comunità che in pochi hanno mantenuto. Purtroppo siamo in netta minoranza, caro Valentino, ma il tuo esempio mi da sollievo.

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