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Un anno di lockdown e il ritorno con le compagne

Un anno di lockdown e il ritorno con le compagne Un anno di lockdown e il ritorno con le compagne | © n.c.

Iniziò tutto il 3 marzo 2020, erano le 21:00 quando mi giunse la notizia che il giorno dopo non sarei tornata a scuola. Inizialmente ero felicissima perché pensai subito: “evviva, non vado a scuola”. Io e i miei amici pensavamo che sarebbe stato divertente non andare a scuola per un po’. Con il passare delle settimane, quel periodo che pensavamo fosse di svago si trasformò però in qualcosa di interminabile. Le lezioni in DAD erano sempre più frequenti e le giornate sempre più monotone. Gli sguardi delle persone, le risate, i sorrisi sparivano sempre di più ad ogni annuncio del telegiornale: i morti, l’aumento dei contagi, la paura di ammalarmi…riuscivo a pensare solo a questo: che fine faremo?

Per me alunna, la scuola era diventata classroom, stavo diventando un piccolo tecnico informatico che giorno dopo giorno imparava ad usare la tecnologia al meglio. Passavo ore a pensare come trascorrere le mie giornate, poiché i giochi da tavolo erano diventati ripetitivi e il legame con la famiglia non era più lo stesso.  Dopo mesi di alternanza tra lezioni in presenza e lezioni a distanza, il 20 settembre 2021 sono finalmente tornata a scuola con tutti i miei compagni.

Quando sono entrata in classe ho provato un’emozioni enorme: percepivo l’affetto di tutti i miei compagni, la gioia di stare insieme a loro e la felicità di riempire tutti i banchi dell’aula con i miei amici. Ricordo ancora la speranza di ritornare in classe che avevo durante i periodi di quarantena e l’eccitazione che ho avuto quest’anno il primo giorno di scuola. Eh sì, adesso simo più uniti di prima. Come disse Gianni Rodari: “È bello andare a scuola, ritrovarsi tra amici, lavorare insieme. Non per la pagella, ma per diventare uomini.

Lettura delle alunne dell’Istituto Michele Greco in occasione dell’incontro con il sindaco

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1 commento

  • Carlo
    ven 1 ottobre 2021 09:24 rispondi a Carlo

    Chissà se avrà sorriso almeno ai bambini il nostro sindaco pietrificato.

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