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Uno, dieci, centomila Ultra Moenia. Un flop dagli occhi dell'assessore

Uno, dieci, centomila Ultra Moenia. Un flop dagli occhi dell Uno, dieci, centomila Ultra Moenia. Un flop dagli occhi dell'assessore | © n.c.

Ritengo che in talune circostanze il limite più grande alla crescita di un territorio sia legato ad una visione atavicamente provinciale che guida comportamenti, giudizi ed azioni. Constato che piuttosto che riconoscere la bontà di un'idea si preferisce ucciderla, per il semplice fatto di essere di altri, come se questi altri non fossero comunità, della serie muoia Sansone e tutti i Filistei. Un'idea che è stata capace di unire cittadini, associazioni, imprese, senza guardare ad appartenenze di nessun genere, se non quella di essere parte di un tutto, di condividere un progetto nuovo e riqualificante per il territorio.
Leggo, inoltre, di un risentimento di certa stampa locale (di cui apprezzo il lavoro quando non fa disinformazione) perché si è dato spazio a media di più ampio raggio: non si accetta la fine di una triste logica della ripartizione delle risorse finanziarie secondo il metro del contentino, che sazia la pancia dell' interesse particolare ma limita la capacità di guardare oltre, in favore di obiettivi più grandi ed ambiziosi che si possono raggiungere in determinati contesti con il supporto di professionalità esterne al territorio. Non è un togliere ad alcuni per dare ad altri, ma semplicemente decidere se rimanere nel vincolo della distribuzione dei pochi pani e pesci in loco oppure scegliere di pescare in mari più estesi, ovvero di prendere il largo, di tentare strategie di sviluppo di ampio respiro, i cui benefici, per chi guarda con il cuore e la mente, ricadono prima o poi su tutti. 
ULTRA MOENIA ha portato Manduria al centro di un interesse mediatico di vaste proporzioni attorno a un tema nuovo che associasse il brand del Primitivo a quello della cultura in senso lato. Manduria città della cultura, alta, nobile, degna della sua storia millenaria, del suo Parco archeologico, della sua unicità e rara bellezza. 
È prassi guardare ad altre realtà cittadine, più evolute, ma intimamente ne siamo lontani, non ne capiamo le strategie, le visioni, poiché siamo troppo attaccati a un modo personalistico di percepire gli eventi, non collettivo, comunitario.
Si cerca la rassicurazione del poco ma subito,  rifiutando di condividere nella ottimistica fiducia del domani l'aspirazione di un'attesa più grande i cui benefici potranno ricadere nel tempo, oltre l'appagamento momentaneo, su una platea più estesa. 
Ha ragione Zagrebelsky quando afferma che abbiamo avuto una democrazia ma 'un'autentica pedagogia democratica è mancata che potesse insegnare l'agire del noi, lo zelo della pazienza, lo spirito di squadra.
Occorre certamente crescere, migliorare, sforzarsi di guardare lontano, di rinsaldare il rapporto tra la volontà e una visione politica che vede lontano e i bisogni più immediati e stringenti della comunità, in un abbraccio morale che impegni tutti ad andare oltre i propri limiti, a credere in un vero cambiamento, ad avere pazienza, ad aver fiducia in chi opera nella piena e sincera consapevolezza di fare il bene della collettività. 
ULTRA MOENIA è stato più di una manifestazione. È stata l'occasione per riprenderci la scena sul panorama provinciale e regionale, di rilanciare un bene straordinario lasciato per anni all'incuria , al disinteresse delle amministrazioni, faticosamente supplito dalla caparbia volontà di zelanti cittadini, privi però di forze necessarie per gestire e rilanciare il Parco su vasta scala. Molti lo hanno capito, molti altri no. Ma il tempo rimane sempre un galantuomo. 

Vito Andrea Mariggiò, assessore alla cultura del Comune di Manduria (Dalla sua pagina Facebook)

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6 commenti

  • J B
    gio 15 luglio 2021 12:06 rispondi a J B

    Questo post non significa niente. Il festival è andato malissimo; la conduzione è stata opaca. Questi sono fatti, nudi e crudi, sotto gli occhi di tutti. Cito testualmente: 'ULTRA MOENIA ha portato Manduria al centro di un interesse mediatico di vaste proporzioni attorno a un tema nuovo che associasse il brand del Primitivo a quello della cultura in senso lato.' Ma scherziamo? Interesse mediatico di vaste promozioni con quattro gatti a guardare una band? Ci sono stati concerti più di successo all'Angelè. La frittata è fatta, e può anche capitare a tutti, ma insultarci con delle falsità, considerarci degli idioti da accecare con due parole male in arnese, questo no. Non credo che il fallimento del festival fosse necessariamente da dimissioni. Ma questo post lo è. E' un insulto a tutti noi.

  • Maurone
    mer 14 luglio 2021 01:48 rispondi a Maurone

    Arrivato a Zagrebelsky ho gettato la spugna.

  • Antonio
    mar 13 luglio 2021 02:50 rispondi a Antonio

    Invitate l'assessore il 25 luglio a Campomarino. Forse capirà cosa vuol dire programmare e inserire gli eventi estivi in progetti che hanno risonanza nazionale. L'appuntamento di Campomarino, passa nei programmi Rai e su Radio Deejay, per quanto direttamente ascoltato.

  • Gregorio
    mar 13 luglio 2021 11:44 rispondi a Gregorio

    L’assessore Mariggió avrà tutte le sue ragioni, ma i risultati parlano chiaro !!! È un FLOP A TUTTI GLI EFFETTI.

  • Vi voglio bene
    mar 13 luglio 2021 11:27 rispondi a Vi voglio bene

    Assessore sicuramente sa parlare benissimo e probabilmente è anche in buona fede però intanto ha socializzato i costi riservandosi per se ed altri privilegiati la gratuità ed in ogni caso scimmiottare in malo modo altre amministrazioni non è utile se non si comprende la maniera di contestualizzare muovendosi per il bene della nostra comunità.

  • cittadino
    mar 13 luglio 2021 10:53 rispondi a cittadino

    se non ci fosse da piangere , mi farei una grossa risata... nemmeno zelig potrebbe esser degno di ospitare un comico di questa levatura.... però piango perchè "questo" il comico lo fa con i nostri soldi, sopratutto pensando che siamo tutti scemi

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