
Torniamo indietro nel tempo, era il 23 Maggio del 1992, alle ore 17.58, quando il giudice Giovanni Falcone insieme alla moglie Francesca Morvillo e agli agenti della sua scorta, venne fatto saltare in aria a Capaci. Ad azionare il telecomando che provocò l'esplosione è stato Giovanni Brusca, un barbaro assassino. Che soltanto due giorni fa, è tornato in libertà per fine pena dopo 25 anni di carcere. Tutto questo pochi giorni dopo, il 29°anniversario della strage. La domanda che mi pongo è una sola: se in galera non ci sta chi ha commesso 150 omicidi o probabilmente forse anche molti di più (compreso il fatto di aver sciolto un bambino incolpevole nell'acido) chi è che ci deve stare? E' veramente sufficiente “collaborare con la giustizia” per cancellare con un colpo di spugna, tutto quanto il male che è stato fatto?
L'indignazione del mondo politico sa tanto di ipocrisia... io, non sono nessuno per parlare di questi argomenti spinosi, ma di fronte ad una notizia di tale portata, la mia coscienza si ribella. L'immagine scelta all'interno dell'articolo è quella dell'autostrada sventrata dal tritolo quel maledetto giorno, perchè non si può dimenticare. Mentre Tutto Scorre... di cosa siete stati Capaci? Di liberare un assassino, mettendo in atto una decisione Brusca. Facendo in modo che il nostro paese si dimostri ancora una volta, assolutamente privo di memoria. La memoria è sempre un esercizio necessario, perchè serve a ricordare chi siamo stati e non commettere più gli errori passati.
Claudio Rimoli
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1 commento
giovanni cazzato
mer 2 giugno 2021 06:08 rispondi a giovanni cazzatoSe Falcone sostenne con forza la legge che dava sconti e tutele ai mafiosi pentiti una ragione c'è, ma non si vuol capire. I giudici possono colpire le mafie se hanno informazioni. Ma chi dà informazioni subisce le uccisioni di decine di parenti. Allora perché un mafioso dovrebbe collaborare se mette a rischio la sua famiglia? La legge voluta da Falcone fa una semplice operazione. dare protezione ai parenti, alleviare le pene a chi collabora e appesantirle agli altri. Ricordiamo che su questa base fu possibile il maxi processo contro cosa nostra con la collaborazione che Falcone ottenne da Buscetta. Così altre centinaia di mafiosi finiscono anche al carcere duro,( 41 bis), vedi Rina. Si tratta di uno scambio che favorisce lo stato nella lotta alla criminalità. E' uno scandalo?