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Il comitato Piazza Giovanni XXIII si presenta alla città

Il comitato Piazza Giovanni XXIII si presenta alla città Il comitato Piazza Giovanni XXIII si presenta alla città | © n.c.

Mai così tanto, come in questo preciso momento storico, in cui la Pandemia da Coronavirus, per gravi ed evidenti ragioni di salute pubblica, costringe l’intera popolazione, se non ad annullare le relazioni sociali reali, quantomeno a limitarle fortemente e ove possibile a trasformarle in indubbie, limitanti, frustranti relazioni virtuali, appare evidentissima, l’importanza e l’insostituibilità della socializzazione umana reale, a tal punto da inquadrarla come indispensabile per la stessa sopravvivenza umana.                                                                     

Infatti, dall’interazione con le persone che ci circondano e con l’ambiente circostante e dal coltivare amicizie, non può che conseguire un rilevante benessere individuale che sinteticamente si traduce in preservazione della salute emotiva ( equilibrio emotivo ) e protezione e sviluppo delle capacità cognitive.

Dunque siamo esseri sociali e socializzare è essenziale a qualsiasi età.

Pertanto presupposto, fondamento e univoco scopo sociale perseguito dal costituendo Comitato cittadino, è quello di promuovere e favorire in ogni forma ( comunicativa, propositiva, progettuale ) lo sviluppo dell’individuo, inteso come essere sociale che necessita della conduzione di una vita sociale, tale da renderlo soggetto pienamente integrato all’interno di un gruppo sociale o di una comunità.

A tal fine,  rivestono certamente un ruolo di fondamentale importanza all’interno di un contesto urbano, la presenza di parchi pubblici cittadini e di pubbliche piazze, i primi in quanto aree verdi situate all’interno della città o nelle immediate vicinanze offrono agli abitanti e usufruitori in generale spazi ricreativi a contatto con la natura ove poter passeggiare o praticare attività sportive peraltro contribuendo in modo significativo alla diminuzione dell’inquinamento atmosferico ed acustico, le seconde ponendosi come fulcro della vita della comunità e vero e proprio centro nevralgico di essa, assumendo di volta in volta plurime valenze e funzioni: sociale, commerciale, politica e monumentale.

Ora, partendo dalla oggettiva constatazione che la città di Manduria, incluse frazioni e marine, in rapporto alla sua notevole estensione territoriale e rilevante popolazione ed al contrario di quanto accade ormai da decenni in altre aree urbane anche vicine, equivalenti o minori, risulta essere totalmente priva di parchi pubblici cittadini degni di questo nome e contemporaneamente costellata da un numero esiguo di piazze pubbliche decentrate, per nulla vitali ma anzi tutte contraddistinte da una evidente mediocrità progettuale, caratterizzata da una pessima e vetusta organizzazione degli spazi, tale da renderle anonime, spente, escludenti e conseguentemente gravemente degradate, ne consegue come priorità assoluta non più differibile un complessivo, articolato ed innovativo nuovo disegno della città che attraverso le vie della legalità, diventi presto più attrattiva, più sociale, più sportiva, più green, dunque in una parola una città empatica.

Con questo spirito e attraverso queste fondamentali fonti motivazionali,  (considerato oltretutto il presupposto che, rispetto allo status quo inteso come rigenerazione già in atto degli spazi in questione, nulla è immodificabile e tutto è perfettibile) prende forma e vita l’innovativo progetto di rinascita di Piazza Papa Giovanni XXIII.

Un grande Papa ed una città dalla grande storia, certamente meritano un più moderno ed ambizioso ridisegno del più importante (per ampiezza) spazio comune presente a Manduria.

Attraverso l’ottimizzazione degli spazi a disposizione ed in virtù del raggiungimento di un elevato indice di soddisfazione da parte di tutti i fruitori della Piazza,  per ogni fascia d’età, si giungono così ad individuare i concetti cardine sui quali si fonda il suggerito nuovo progetto di Piazza Papa Giovanni XXIII che possono essere così riassunti:

  1. Una Piazza inclusiva: ovvero uno spazio pubblico effettivamente rivolto a tutti,  dunque anche ai soggetti più vulnerabili e bisognosi. Uno spazio che dà valore e dignità a tutti i cittadini,  superando il concetto di diversità-discriminazione fisica, socio-economica, etnica  di genere (nel rispetto delle differenze). Uno spazio privo di barriere architettoniche (per accedervi, per fruibilità di giochi o giostre, per fruibilità sportiva, per fruibilità di servizi igienici).

Dunque una Piazza educativa, visto che l’educazione è un diritto fondamentale come sancito dalla Dichiarazione Universale dei diritti umani e ribadito dalla Convenzione internazionale per i diritti dell’infanzia.

 

  1. Una Piazza Pet friendly, cioè amica degli animali e che si prenda cura del loro benessere anche attraverso strumenti idonei a sviluppare ed affinare l'intesa uomo-animale, esaltando la particolare destrezza ed agilità di questi ultimi.

Un'ampia area è infatti riservata esclusivamente agli amici a quattro zampe,  i quali, se sufficientemente educati ed addestrati,  accompagnati dai loro padroni,  potranno, nel rispetto delle regole, usufruire alternativamente di un’importante porzione di prato, dedicata al cosiddetto sgambamento e di un'altra equivalente dedicata al “dog agility “.

 

  1. Una Piazza universale: che si rivolge all'intera umanità abbracciandone valori e principi universali (es. aspirare alla pace universale).

Nel caso di specie, i tre totem architettonici più alti,  oltre a simboleggiare l’incontro e l’abbraccio fra le tre più importanti religioni monoteistiche (cattolica, ebraica e musulmana) fanno riferimento, oltretutto al carattere universale inteso come salvifico per l'intera umanità.

 

  1. Una Piazza green: che preveda sì la piantumazione di nuova vegetazione ad alto e basso fusto,  ma perimetrale, dunque tale da non compromettere l’utilizzo ottimale degli ampi, preziosi, spazi centrali.
  2. Una Piazza con vocazione fortemente sportiva: in quanto prevede la realizzazione di una pista ciclabile perimetrale, di una pista di pattinaggio a rotelle regolamentare a base rettangolare (m 20×40), di un’area di Workout o palestra all’aperto con sbarre per trazioni, spalliera, parallele, anelli, ecc.
    • Una linea di spalti bassi, parallela alla pista di pattinaggio a rotelle.
    • Panchine intelligenti con funzione di aiuole relative alla nuova vegetazione.
    • Nuova pavimentazione,  nuova illuminazione a risparmio energetico, nuovo arredo (es. cestini portarifiuti).

Inoltre, al fine di prevenire il radicatissimo, deprecabile, fenomeno del vandalismo, è prevista la dotazione di adeguato sistema di videosorveglianza.

Con la stessa finalità e al fine di una maggiore salvaguardia, tutela e durevolezza nel tempo di ogni struttura ludica insistente sulla Piazza ed ogni ulteriore arredo (minimizzando, dunque, la relativa manutenzione) è prevista la possibilità di realizzare un’adeguata e armoniosa recinzione della Piazza,  la quale avrà ingressi contingentati con orari prestabiliti.

Va da sé, che quella suggerita, si configura come una progettazione preliminare di primo livello che nasce da un comune sentire intergenerazionale degli abitanti,  alla quale farebbe seguito un successivo perfezionamento tecnico di secondo livello demandato a professionisti del settore.

Info:  [email protected]

Massimo De Santis

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