Giovedì, 10 Luglio 2025

Mentre tutto scorre

Ricordi di un caro amico

Ricordi di un caro amico Ricordi di un caro amico | © n.c.

Torna "Mentre Tutto Scorre" ed oggi lo fa con tanta emozione perchè questo articolo sarà dedicato ad una bravissima persona che purtroppo ci ha lasciati troppo presto. Lui si chiamava Salvatore Toma e lo ricorderemo con tantissimo affetto insieme a due persone molto importanti nella sua vita. Il suo grande amico Pino Malagnino, ma soprattutto suo Figlio Jonathan. Ora lasciamo il giusto spazio al loro ricordo commovente del grande Salvatore. Iniziamo dal suo amico, Pino.

Caro Pino, chi è stato per te, Salvatore?

«Toruccio è arrivato alla Volley Sava all'età di 16 anni, dopo una breve esperienza in un'altra società di Sava, la Polisportiva (ebbe vita corta). Si integrò subito nel gruppo. Disponibile, meticoloso, attento, sempre presente. Nel tempo, ha avuto un ottimo rapporto con i dirigenti ed i compagni. Pur non giocando molto da titolare, ha rappresentato un esempio di dedizione ed attaccamento alla maglia. Dunque, per me un numero uno! Perchè è più facile essere campioni stando sul palcoscenico, rispetto a chi, pur lavorando costantemente durante la settimana, viene utilizzato solo in poche occasioni. Ha comunque partecipato a tutti i trionfi della Volley Sava. Dunque, onore a lui!»

Qual'è il ricordo più bello, che conservi di lui?

«Il mio ricordo più bello è legato proprio agli ultimi anni, dopo avere scoperto della malattia. In questi ultimi 5 anni, ci siamo visti raramente. Ma ogni volta, mi sembrava che fosse lui a darmi coraggio, a rassicurarmi! Come purtroppo, già accaduto con altri ex miei atleti, ho vissuto sulla mia pelle la difficoltà di accettare la situazione. Non c'è stato giorno che io non abbia pregato per lui! In verità, quando sembrava che il male fosse stato debellato, avevo smesso di dedicargli il pensiero che ogni sera rivolgo alle persone a me più care. Poi, in occasione di un altro incontro, mi confidò che l'ultima cura non aveva sortito effetti positivi. E allora avevo ripreso a pregare. Alla fine, devo essergli grato per il regalo più grande che un mio ex allievo possa farmi. Essermi riconoscente e soprattutto, Amico. Ciao Toruccio!»


Adesso, è la volta di Jonathan Toma. Ecco il suo ricordo, di suo Papà Salvatore.

«Qual'è stato l'insegnamento più grande e significativo che ti ha trasmesso tuo Papà, sia a livello sportivo ma soprattutto umano e che tu continuerai sempre a portare dentro di te? A livello sportivo l'insegnamento più grande è l'avermi trasmesso la volontà nel non mollare mai e di lavorare sodo giorno dopo giorno per raggiungere i traguardi prefissati ogni inizio anno senza tralasciare il fatto di avere sempre il rispetto verso gli avversari».

Come e per cosa vorresti che tuo Papà venisse ricordato, nel corso del tempo?

«Io so per certo che chi gli voleva bene veramente sa quali erano i suoi valori. Lealtà, generosità. Per me, non c'è bisogno che lui venga ricordato. Come già ti ho detto, per chi lo ha conosciuto veramente e per me soprattutto lui vivrà in eterno. Mi ha fatto diventare uomo, senza mai farmi mancare nulla. Mi ha insegnato i veri valori della Vita, è stato e sarà sempre il mio tutto».

Voglio ringraziare con tutto il cuore sia Pino Malagnino che Jonathan Toma, per aver accettato di ricordare insieme a me una persona perbene come Salvatore.

Concludendo, per quanto mi riguarda sono orgoglioso di avere avuto la fortuna di conoscere Salvatore e averlo incontrato condividendo insieme un periodo molto bello nel percorso della Mia Vita. Credo anche che lui mi abbia insegnato qualcosa di importante in quel periodo lì. E la nostalgia diventa enorme, soprattutto in un'epoca come quella attuale in cui sembra esserci sempre di più carenza di persone perbene e di affetto reciproco. Ciao Salvatore. Ovunque tu sia, in questo momento.

Claudio Rimoli

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