Martedì, 10 Giugno 2025

Salento Puglia e mondo

Assenze ingiustificate, parte la denuncia penale da parte di Codacons

Ilva, "Ambiente svenduto", giudice sanziona difesa e testimoni assenti: "intollerante ostruzionismo"

Tribunale di Taranto Tribunale di Taranto | © La Voce di Manduria

La Corte d’assise di Taranto presieduta dalla presidente Stefania D’Errico ha stigmatizzato l’assenza dei legali difensori dei Riva e degli 8 periti che oggi si sono contemporaneamente dall’udienza «rendendo vano – scrive la giudice nell’ordinanza - l’impegno profuso per la ripresa dell’attività giudiziaria».

L’assenza ritenuta dalla giudice «un intollerabile atteggiamento ostruzionistico» è stata sanzionato con una multa di 500 euro. Il Codacons, inoltre, ha annunciato l’inoltro di una denuncia penale per «rifiuto di atti dovuti e favoreggiamento» e di un esposto disciplinare per abuso del diritto nei confronti dell’avvocato Pasquale Annicchiarico, legale dei Riva.

Nell’aula della Corte d’assise del Tribunale di Taranto si celebra il processo sul presunto maxi disastro ambientale causato dall'Ilva tra il 1995 e il 2013, nel periodo della gestione della famiglia Riva. Cominciato nel 2016, il processo vede alla sbarra 44 persone fisiche e tre società.

L’ordinanza della Corte d’Assise ha disposto inoltre l’accertamento medico-fiscale in ordine all’impedimento a comparire nell’udienza odierna da parte dei testimoni assenti. La corte ha ritenuto carenti o ingiustificate le motivazioni della loro richiesta di differimento dell’udienza di oggi, in cui erano citati come testimoni. Per questi ultimi è stata disposta la nuova citazione per l’udienza del 3 settembre 2020.

«Finalmente i giudici si attivano contro il tentativo della difesa della famiglia Riva di ritardare il processo – affermano i legali del Codacons Carlo Rienzi, Giuliano Leuzzi, Adriano Minetola e Vincenzo Rienzi –. Un intollerabile atteggiamento ostruzionista – continuano - che anche la Corte d’assise ha ritenuto di sanzionare e che porta ora il Codacons a presentare un esposto all’Ordine degli avvocati contro i periti della difesa e l’avvocato Annichiarico, e una denuncia penale contro gli stessi per le possibili fattispecie di rifiuto di atti d’ufficio e favoreggiamento, reati che prevedono fino a 5 anni di carcere».

In allegato l’ordinanza della Corte d’Assise.

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