
Ancora trenta giorni per definire il futuro di pazienti e personale del centro dialisi “Santissimi Medici” di Torricella chiuso dall’inizio di agosto per decisione unilaterale della società privata che lo gestiva in convenzionata con la Asl. Il Dipartimento della salute della Regione Puglia ha infatti avviato il procedimento per la decadenza all’esercizio dell’attività per la Società stabilendo il termine di trenta giorni per la riapertura del centro che potrebbe essere affidato ad altre imprese interessate.
Su questo spinge anche la Cisl Funzione Pubblica da sempre contraria a privare il territorio di un così importante presidio per la salute. Per questo in una nota firmata dal responsabile territoriale Sanità privata Cisl, Flavia Ciracì e dal segretario generale, Massimo Ferri, il sindacato di categoria invita «la Regione Puglia e la ASL Taranto a valorizzare prontamente la disponibilità già manifestata da altri gestori all’affidamento del servizio dialisi di Torricella». Nello stesso comunicato la Cisl ricorda che «la struttura non è più nella disponibilità del gestore che ha rescisso il contratto di locazione e c’è il rischio concreto che i tempi di riapertura si allunghino».
Da qui l’urgenza ad individuare il nuovo affidatario del servizio sospeso che oltre a penalizzare chi vi lavorava, costringe pazienti cronici ad estenuanti spostamenti in altri centri ospitanti.
Sulla vicenda, sulla quale è intervenuta nelle interlocuzioni anche la Prefettura di Taranto, si sono registrati numerosi interventi da parte di sindacati, sindaci, utenti, associazioni. In tanti si chiedono, ad esempio, come mai non è intervenuta ancora la revoca immediata del servizio e occorre attendere ancora 30 giorni? Quesiti a cui dovrebbero dare risposta Regione Puglia e Asl Taranto.
Anche Angelo Di Lena, componente dell’Unione dei Comuni Terre del Mare e del sole (versante orientale della provincia jonica) e consigliere comunale di Pulsano, è entrato nel merito della questione. “Lavoratori, pazienti e l’intera comunità, stanchi di assistere inermi a questa grave ingiustizia sociale – scrive - sono determinati nel proseguire la battaglia, sensibilizzando tutte le Istituzioni anche di livello Regionale, pur di evitare l’infausta chiusura!”.
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