Dopo l’abbandono della coalizione che appoggia il candidato sindaco Dario Duggento, espressione di un gruppo di liste civiche di Centro, la Lega manduriana si appresta a confluire ufficialmente in quella del centrodestra storico che punta sulla candidatura dell’avvocato Lorenzo Bullo. Le avvisaglie in tal senso, già evidenti da giorni, trovano conferma con le parole espresse ieri dal coordinatore provinciale del partito di Salvini, l’onorevole Gianfranco Chiarelli che sul suo profilo Facebook lancia un chiaro segnale rivolto al suo collega, Bullo, e a tutti i simpatizzanti leghisti Messapici. «Lavoriamo per l’unità di centrodestra a Manduria», si legge nel post che è stato poi fatto girare nelle chat dei salviniani Messapici. Una frase che da sola non vuol dire molto ma che acquista valore di imminente matrimonio se la si legge in risposta all’altro post che l’altro ieri il candidato Bullo aveva indirizzato proprio ai leghisti manduriani rimasti orfani di un gruppo con cui concorrere alla imminente battaglia elettorale. «Riconoscendo l’importanza della politica e il ruolo dei partiti anche all’interno di una coalizione per le amministrative – si legge in quella breve nota -, non posso che ricordare a tutti che quella in mio sostegno è composta da importanti realtà di centrodestra e sarei onorato se anche la Lega ne facesse parte seguendo la sua naturale collocazione, riconoscendoci in un percorso comune di valori e obiettivi ma soprattutto di programma per il futuro della città di Manduria». Quale risposta migliore per prepararsi alle future nozze se non quelle espresse da Chiarelli? «Lavoriamo per l’unità del centrodestra». Con l’aggiunta di un punto fondamentale che i leghisti manduriani hanno già posto ai primissimi posti della loro piattaforma programmatica: la legalità. «Unico obiettivo della Lega – scrive ancora Chiarelli – è liberare Manduria dal malgoverno per riaffermare la politica del buonsenso e della legalità».
Con il passaggio della Lega nella sua casa naturale, la coalizione di cui si fa forte Bullo potrà così ricomporre la stessa unità del centrodestra che è stata alla base degli accordi in Puglia tra i leader dei tre partiti principali del cartello; Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega Salvini. Oltre a questi partiti l’avvocato Bullo può contare sui due movimenti di Centro «Idea Popolo e Libertà» e «Puglia Popolare», sulle liste civiche «Sud in testa» e «Tutti Insieme per Manduria» e su una lista del candidato sindaco.
Il suo competitor della stessa area, nonché collega, Dario Duggento (anche lui avvocato), con la perdita della Lega si deve accontentare di sei liste civiche nate attorno alla ricandidatura del consigliere regionale uscente, Luigi Morgante. Queste sono: «Azione Messapica» che nasce dall'omonima associazione politico - culturale presieduta dall'architetto Andrea Casto; «Manduria nel Cuore» che fa riferimento a Lucia Calò, «Manduria Civica» all’ex assessore Udc, Mimmo Lariccia; «Manduria Libera» all’architetto Giuseppe Moscogiuri; «Manduria 4.0» a Marco Barbieri; «Forza Manduria» all’Avvocato Nicola Muscogiuri e Franco Bruto.
Nazareno Dinoi
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2 commenti
cosimo antonio
gio 13 agosto 2020 10:14 rispondi a cosimo antonioNon si trovano più nomi per intitolare le liste...che vergogna, a questo punto consiglio di non chiedere voti perchè ognuno di noi manduriani ha un parente in lista che non satà mai eletto fa solo da portaacqua
Realtà
mer 12 agosto 2020 06:26 rispondi a RealtàNon mi pronuncio....cose gravi