Mercoledì, 8 Maggio 2024

Giudiziaria

Quattro mesi di pena per l'unico cacciatore condannato

Una condanna e cinque assoluzioni per l'uccisione di Bambi

Bambi si fa accarezzare Bambi si fa accarezzare | © La Voce di Manduria

Si è concluso con una condanna a quattro mesi di reclusione e cinque assoluzioni il processo per l’uccisione di «Bambi», il nome che gli animalisti diedero al daino che si aggirava nelle campagne tra Manduria e San Cosimo alla macchia, ucciso con una fucilata e illegalmente macellato. I fatti risalgono ad ottobre del 2017. A finire sotto processo sono stati sei manduriani incensurati, cacciatori regolari, di età compresa fra i 42 e i 69 anni.

Il processo si è celebrato nel Tribunale di Taranto dove il giudice Francesco Maccagnano, nel definire il giudizio nella formula dell’abbreviato, ha pronunciato la sentenza assolutoria nei confronti di cinque imputati e condannando il sesto cacciatore a soli quattro mesi di reclusione. Nel frigorifero della sua abitazione gli agenti di polizia del commissariato di Manduria che si occuparono delle indagini, trovarono la carne macellata del daino. La minima entità della pena inflitta nei suo confronti è stata riconosciuta in virtù della collaborazione: l'imputato dopo un periodo iniziale di reticenza aveva sin da subito ammesso le proprie responsabilità. Nel processo si erano costituiti parte civile le associazioni animaliste, Leeida e Wwf che chiedevano ovviamente la condanna per tutti i sei cacciatori. Il collegio difensivo era composto dagli avvocati Salvatore Taurino, Lorenzo Bullo, Manolo Gennari, Gaetano De Marco, Pier Giovanni Lupo e Paolo Decataldo.

L’uccisione di Bambi sollevò aspre critiche da parte dei gruppi ambientalisti del posto e della popolazione che rimase scossa dalla notizia. L’animale che era fuggito da un agriturismo di Torricella, si aggirava da giorni nelle campagne di quel versante manduriano e non furono pochi gli avvistamenti e i tentativi per catturarlo per metterlo in sicurezza riconsegnandolo ai legittimi proprietari. I più attivi ricercatori furono l’ambientalista manduriano Francesco Di Lauro e il veterinario Patrizio Fontana a cui Bambi riuscì a sfuggire in più occasioni per un soffio. Poi la sua improvvisa scomparsa e le voci della sua uccisione. Dopo la denuncia presentata da Di Lauro partirono le indagini che si conclusero con l’individuazione dei sei cacciatori. A quanto pare, per avvicinarlo e ucciderlo con un colpo di fucile gli imputati usarono come esca un melograno, frutto di cui i daini vanno ghiotti.

Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.


© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.


Lascia un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato.
stai rispondendo a

COMMENTA

4 commenti

  • Egidio Pertoso
    dom 6 dicembre 2020 01:41 rispondi a Egidio Pertoso

    La carne della carogna l'avevano mangiata almeno? Se sì, vale il motto " per la spesa vale l' impresa"!

  • Realtà
    dom 6 dicembre 2020 12:24 rispondi a Realtà

    Coloro che hanno commesso tale INFAMIA sono esseri senza spessore e privi di umanità e correttezza. Domanda: come mai si nominano sempre gli Avvucati quando vincono e mai quando perdono?

  • Marco
    dom 6 dicembre 2020 07:15 rispondi a Marco

    In caso di rapina vale lo stesso principio che chi detiene il corpo del reato paga per tutti??

    • C.F.
      dom 6 dicembre 2020 12:03 rispondi a C.F.

      No, assolutamente, anche se è ovviamente una prova importante. In ogni caso (non solo la rapina), si valutano tutte le circostanze. Se è stato condannato questo cacciatore (ad una pena ridicola, peraltro, dato che era ovvia caccia di frodo su specie protetta, con vittima un animale di proprietà e di affezione), significa che il condannato è stato lo sparatore, e forse la guida del gruppo, tutte cose che saranno in motivazione della sentenza.

Tutte le news
La Redazione - mar 7 maggio

Nel settore della ristorazione, l'efficienza nella gestione delle prenotazioni è cruciale ...

Tutte le news
La Redazione - mar 7 maggio

Il personale del Commissariato di Manduria a tarda notte è intervenuto in pieno centro cittadino dove era stata ...

Tutte le news
La Redazione - mar 7 maggio

Uno spaventoso incidente stradale, fortunatamente senza gravi conseguenze per le persone, è avvenuto ieri pomeriggio in via Magna Grecia, ...

Tutte le news Tutte le news
La Redazione - mar 7 maggio

La giovanissima e brava manduriana Federica Fanuli ha avuto modo di sfoggiare le sue qualità canore nella seguitissima trasmissione di ...

Tutte le news
La Redazione - mar 7 maggio

È tornato libero il 37enne che i carabinieri della compagnia di Manduria avevano arrestato tre giorni ...

Abuso d’ufficio per il comandante dei vigili e i commissari, a maggio i testimoni dell’accusa
La Redazione - ven 2 febbraio

L’udienza che si è tenuta ieri che vede imputato l’ex comandante della polizia municipale di Manduria, Vincenzo Dinoi, insieme ai tre commissari straordinari che hanno amministrato il comune ...

Omicidio del cavalcavia, ammesse in aula le intercettazioni di "stellina"
La Redazione - sab 3 febbraio

Seconda udienza ieri nell’aula della Corte d’assise del Tribunale di Taranto del processo per l’omicidio del giovane leccese di etnia rom, Natale Naser Bahtijiari, di 21 anni, accoltellato, picchiato e gettato ...

“Massimino molletta” a processo per un delitto di 35 anni fa
La Redazione - mar 6 febbraio

Il pentito di mafia manduriano, Massimo Cinieri, sarà processato con il rito abbreviato per un omicidio che avrebbe commesso 35 anni fa. La giudice delle udienze preliminari del Tribunale di Lecce, Giulia Proto, che ha accolto la richiesta ...