«Assoluzione perché il fatto non sussiste». Comunque, «eliminazione dell’aggravante della morte a seguito di tortura». È stata questa ieri, in estrema sintesi, la richiesta della difesa dei tre manduriani Gregorio Lamusta, Antonio Spadavecchia e Vincenzo Mazza, che con altri tredici minori sono finiti sotto processo per rispondere di violazione di domicilio, lesioni personali, percosse, molestie, furto, sequestro di persona e tortura aggravata dalla sopraggiunta morte del pensionato 66enne Antonio Cosimo Stano. Si ricorderà la triste storia del disagiato psichico manduriano protagonista dei video in cui circondato da un branco di bulli chiedeva aiuto che non è mai arrivato. Ricoverato in condizioni disperate per un ulcera gastrica sanguinante, morirà il 23 aprile del 2019.
In oltre quattro ore di discussione, gli avvocati Gaetano Vitale, Armando Pasanisi, Lorenzo Bullo e Franz Pesare, hanno cercato di convincere la giudice delle udienze preliminari (il processo si svolge con il rito abbreviato) che i loro assistiti non meritano la pena chiesa dalla pubblica accusa, rappresentata dal piemme Remo Epifani, che ha invocato per tutti vent’anni di reclusione. Tutta la discussione è stata incentrata sul parere medico legale espresso dai periti di parte che escludono la morte del pensionato quale causa diretta delle violenze psicologiche e fisiche a cui era sottoposto. Una tesi invece sostenuta dai consulenti dell’accusa e della giudice i quali - hanno fatto notare i difensori -, mettono in correlazione con la formula dubitativa, ma senza certezza, l’insorgere dell’ulcera con le continue aggressioni di cui l’uomo è stato vittima da parte dalla banda dei cosiddetti «orfanelli». A proposito di questo, gli avvocati hanno invece sostenuto che se di danni psicologici e fisici si può parlare, questi sarebbero stati determinati in anni e anni di soprusi e privazioni, anche sociali, e non certo dalle ultime settimane di vita del disabile. Hanno poi insistito molto sulla seconda ipotesi del decesso, invocata in più passaggi nella perizia del medico legale Massimo Brunetti e del chirurgo romano Rosario Sacco. I due specialisti hanno sollevato più di un dubbio circa la correttezza di alcune pratiche chirurgiche, quattro in tutto, eseguite su Stano nel periodo del suo ricovero prima del decesso nella rianimazione dell'ospedale di Manduria. «Come se gli ultimi due interventi – è stato detto ieri dai difensori degli imputati – sarebbero stati fatti per riparare errori commessi in precedenza».
I quattro legali hanno poi invocato le attenuanti generiche per la collaborazione data dagli imputati dopo un primo periodo di reticenza.
La gup Gilli che ha intenzione di chiudere quanto prima il processo (nel frattempo la giudice è stata trasferita al tribunale di Brindisi), per cui ha fissato la data del 26 maggio per le repliche e il ritiro nella camera di consiglio per la sentenza. Dei tre imputati ieri solo Spadavecchia si è affacciato in aula versa la fine dalla discussione dei difensori.
Nazareno Dinoi
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4 commenti
Immacolata Mariggió
dom 17 maggio 2020 04:48 rispondi a Immacolata MariggióBeh, certo... Nessuna perizia potrà mai accertare il collegamento tra le preoccupazioni, le ansie, i timori, le paure, e le sofferenze morali e fisiche, lo stress patiti da quel poveretto e la patologia per cui è morto quindi..... e in questo modo che si rende giustizia alla vittima?.... Sarebbe quindi morto di morte naturale? Insomma chi muore giace è chi vive si dá pace.....che amarezza. Che immensa tristezza!
Piero albanese
dom 17 maggio 2020 05:10 rispondi a Piero albaneseVisto che il fatto non sussiste e il sig. Stano è morto per cause naturali ci auguriamo che la stessa serena fine tocchi quel d8 quando sarà agli orfanelli perseguitati e ai loro avvocati difensori
Leo Luca
sab 16 maggio 2020 07:12 rispondi a Leo LucaAssoluzioneeeeee....! Prima gli avvocati difensori dei bulli dovevano condannare, con che coraggio li vanno a difendere dopo quanto fatto! Ma si sa, i soldi sono i soldi. Devono finire in carcere e quanto più lontano e lungo possibile, cussì mettunu giudiziu sicuru
ELISA.LORO
sab 16 maggio 2020 07:14 rispondi a ELISA.LOROAssoluzione piena?Vergognatevi!Magari il fatto non sussiste ed il povero Sign. Stano non è nemmeno morto! Che la terra le sia lieve!