Non ci fu giro di tangenti nella gestione dei fondi comunitari del Gal terre del Primitivo di Manduria negli anni sino al 2012; ci furono invece abusi d’ufficio ma il reto è prescritto. Questo secondo il pubblico ministero della Procura della Repubblica di Taranto, Enrico Bruschi, che ha concluso così la sua requisitoria chiedendo l’assoluzione per il reto di corruzione e prescrivendo gli altri reati minori di cui erano accusati sette imputati tra ex funzionari del Gal, politici, imprenditori e professionisti.
Il processo è quello nato dall’inchiesta su presunti affari sporchi nella gestione dei 24 milioni di euro di fondi regionali e comunitari per lo sviluppo culturale, rurale e turistico del territorio nei dieci comuni a cavallo delle due province di Taranto e Brindisi. Alla sbarra ci sono Patrizia Perrucci con il fratello Piero Perrucci, rispettivamente operatrice del Gal e commercialista; i due ex consiglieri comunali componenti del Cda del Gal, Giovanni Prudenzano e Enzo Andrisano e tre imprenditori Giuseppe Miccoli di Oria, Cosimo Carrozzo di Villa Castelli e Luca Maiorano di Torricella. L’unico a cui la pubblica accusa ha chiesto la condanna ad un anno con la pena sospesa (destinata alla prescrizione anche questa), è stato l’ex consigliere Andrisano ma per il reato di calunnia. Singolare sorte la sua dal momento che fu proprio la sua denuncia a far scattare le indagini coordinate dal pubblico ministero Bruschi e condotte dai carabinieri che si conclusero con i sette avvisi di garanzia. Andrisano, si legge nel capo d’accusa, presentò una querela in cui «incolpava falsamente Ernesto Soloperto (all’epoca presidente del Gal, Ndr), di aver reso dichiarazioni mendaci lesive del suo onore e della sua reputazione durante una seduta del consiglio di amministrazione del Gal, al cospetto di più persone». In quella occasione, riferì Andrisano ai carabinieri, Soloperto lo accusava di aver indotto un imprenditore interessato ad un finanziamento di 400mila euro ad avvalersi della consulenza del commercialista Perrucci fratello della funzionaria del Gal.
Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Franz Pesare e Giuseppe Argentino difensori dei fratelli Perrucci, Lorenzo Bullo che difende Andrisano, Fabio Falco. Prossima udienza il 20 febbraio, la sentenza si dovrebbe avere il prossimo 5 marzo.
Nazareno Dinoi
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1 commento
Gherardo Maria de Carlo
ven 7 febbraio 2020 12:04 rispondi a Gherardo Maria de CarloChe brutta storia. Uno dei motivi per cui Manduria spesso resta al "palo" dal lato economico