Venerdì, 19 Aprile 2024

Giudiziaria

L’uomo che è difeso dall’avvocato Lorenzo Bullo, era stato rinchiuso il 12 ottobre scorso perché, in regime di detenzione ai domiciliari con braccialetto, era stato sorpreso dai carabinieri con un allaccio abusivo alla rete

Bollette Enel pagate, lascia il carcere per i domiciliari

Palazzo di giustizia Taranto Palazzo di giustizia Taranto | © La Voce di Manduria

Passerà le feste natalizie a casa il quarantenne manduriano, Raho Salvatore, che ieri ha lasciato il carcere per passare ai domiciliari su disposizione della Corte d’Appello di Lecce sezione di Taranto. L’uomo che è difeso dall’avvocato Lorenzo Bullo, era stato rinchiuso il 12 ottobre scorso perché, in regime di detenzione ai domiciliari con braccialetto, era stato sorpreso dai carabinieri con un allaccio abusivo alla rete elettrica con cui alimentava la propria abitazione ed anche un impianto di video sorveglianza. Raho stava scontando ai domiciliari una pena di tre anni di reclusione e 800 euro di multa perché ritenuto colpevole di furto in abitazione. Il presunto illecito riscontrato dai carabinieri nel corso dei controlli, gli era costato il rientro in carcere. Il suo avvocato che ha avanzato richiesta di revoca della misura intramuraria, ha presentato al giudice la copia delle ricevute dell’Enel «comprovanti – scrive il presidente della sezione panale della Corte d’appello, Giovanni de Scisciolo -, il regolare pagamento da parte di Raho della fornitura di energia elettrica relativa alla sua abitazione anche in epoca contemporanea alla segnalazione di allaccio abusivo alla rete».

Nella sua richiesta, inoltre, il difensore aveva fatto notare la mancanza di tecnici specializzati della società elettrica che potessero attestare l’avvenuto allaccio abusivo alla rete. Nel chiedere la revoca della misura carceraria, inoltre, l’avvocato Bullo aveva fatto pesare il rispetto del suo assistito alle regole imposte dal regime degli arresti domiciliari, osservate anche in occasione della morte della madre che abitava in un appartamento al piano di sotto. Neanche in quell’occasione il detenuto si era mosso da casa rinunciando ai funerali. Scarcerazione accordata quindi e passaggio ai domiciliari, questa volta anche senza braccialetto.

N.Din.

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