Si è chiuso con l’assoluzione in appello di due e tre imputati rimasti e il forte alleggerimento di pena per il terzo alla sbarra il processo per usura ed estorsione nato dall’arresto avvenuto 14 anni fa del manduriano Leonardo Urbano e dalla moglie accusati di aver gestito un giro di prestiti a strozzo. I coniugi difesi entrambi dall’avvocato Franz Pesare hanno ottenuto rispettivamente l’assoluzione per la donna (6 anni in primo grado e la prescrizione del reato di usura) e il forte sconto di pena dell’uomo che da 11 anni è scesa a 4. Assoluzione anche di un altro imputato, presunta vittima dell’usura, che rispondeva di favoreggiamento. Quest’ultimo era difeso dall’avvocato Davide Parlatano.
L’arresto di Urbano e le successive indagini condotte dai carabinieri della compagnia di Manduria, portarono allo scoperto di un ricco traffico prestiti con interessi usurari amministrato da Urbano con il concorso della moglie. Ad incastrare la coppia fu una delle vittime di usura che decise di denunciare tutto ai carabinieri i quali organizzarono una trappola. Al momento del pagamento della tranche del prestito, l’usurato si presentò all’appuntamento con un carabiniere nascosto nel portabagagli dell’auto. Al momento del passaggio delle banconote pari a 800 euro, il militare uscì dal nascondiglio dichiarando in arresto Urbano che non oppose resistenza. Con lui fu incriminata anche la moglie e dalle indagini successive anche otto imprenditori manduriani che negarono la circostanza e per questo finirono anche loro sotto processo per favoreggiamento, tutti assolti per prescrizione ad eccezione dell’unico rimasto che è stato assolto in appello.
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