
Il Comune di Manduria si costituisce in giudizio contro il Ministero dell’Ambiente riguardo la richiesta di deroga dello scarico del costruendo depuratore consortile.
L’atto ministeriale contro cui il comune proporrà opposizione, vieta lo scarico al suolo del depuratore situato e meno di 5 chilometri dalla costa (il depuratore consortile si trova a 1700 dal mare).
«E’ intendimento dell’amministrazione comunale – si legge in un comunicato stampa - opporsi fermamente a qualsiasi opera, quale lo "scarico a mare" del depuratore, che sicuramente arrecherebbe un danno all’ambiente. Per questo motivo – si legge ancora - il Comune di Manduria si costituisce in giudizio contro il Ministero dell’Ambiente riguardo la richiesta di deroga dello scarico del costruendo depuratore consortile, dando incarico all’avvocatura comunale e aderendo al ricorso al Tar Puglia proposto dalla Regione Puglia contro il Ministero dell'Ambiente, relativamente alla "Richiesta di deroga scarichi sul suolo impianti di depurazione Nardò, Porto Cesareo e Sava Manduria"
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7 commenti
pro copio
dom 15 novembre 2020 06:23 rispondi a pro copioQuando hanno detto che non c'era lo scaroco a mare è iniziata la pantomima dello scarico emrgenziale. Adesso c'è lo scarico a mare e si dimentica che in ogni caso lo scarico emergenziale occorre che ci sia, ma si fa finta di niente. Si dica chiaro che non si deve fare il depuratore e che bisogna tornare alle origini. Ma questa storia ci riporta all'anno zero. Cioè merda a gogo nelle falde.
Domenico
dom 15 novembre 2020 10:18 rispondi a DomenicoCi sarà una firma sull' autorizzazione "in deroga" del Ministero? Chi l'ha messa deve ...spiegare perché e, se si conoscesse l'indirizzo di casa sua, porterei li lo scarico del depuratore, a spese sue! Che l'apposizione sia VERA e, se no, c'è la Corte Europea. Scarico a mare...
Lorenzo
ven 13 novembre 2020 08:28 rispondi a LorenzoI depuratori servono, se costruiti bene, al fine di tutelare la salute pubblica e l'ambiente. Ogni comune dovrebbe avere il suo e ogni comune dovrebbe progettare impianti che con la tecnologia odierna possono essere poco invasivi e molto funzionali al riciclo anche dei fanghi finali. Un depuratore che prevede in caso di troppo pieno lo scarico in esubero al mare è come mettere un tubo di gomma nella marmitta dell'auto e per non inquinare, scaricare i gas nell'abitacolo. Questo progetto è nato male, trasversale politicamente e antiquato tecnologicamente con un mistero: Sava!
Origine Magnitudo
sab 14 novembre 2020 04:54 rispondi a Origine MagnitudoMa allora cerchiamo la buona politica e non sempre l'altra quella che arricchisce pochi e falcidia i molti.
Angela
ven 13 novembre 2020 11:39 rispondi a AngelaMa ammesso e non concesso che comune e regione vincano, sarei curiosa di sapere dove si farà lo scarico emergenziale. Vi anticipo che un quel caso comincerà un'altra tiri tera. La verità non si vuol dire ma esiste. Basterebbe rispondere alla domanda: ma il depuratore si deve fare o no? E a questo punto è inutile cominciare a raccontare la storia di quindici anni fa.
Origine Magnitudo
ven 13 novembre 2020 08:13 rispondi a Origine MagnitudoPerdonate la mia ignoranza riguardo alla richiesta del Comune ma sta facendo bene oppure sarà un ulteriore disastro all'ambiente? A me sembra cosa buona non immerdare il mare. Ma Voi che ne pensate? Forse sarà un futuro migliore con acqua potabile nelle Marine e non solo, oppure qualcosa che porterà miseria? Datemi la Vostra idea per cortesia. Altrimenti non riuscirò più a dormire. Un abbraccio a tutti.
stupidioti
gio 12 novembre 2020 09:26 rispondi a stupidiotiCOME X DIRE VISTO CHE DEVO PRENDERE LE BOTTE ALMENO NON FARMI TROPPO MALE. SOLUZIONI MENO INVASIVE E MENO CARE ''GIA' DIMOSTRATE'' NO?