Due distinte operazione della Guardia di Finanza della compagnia di Manduria hanno portato alla luce due situazioni di rischio ambientale sospendendo l'attività di autolavaggio di due officine situate nella città Messapica e a Torricella.
Nel primo caso, a seguito di autonoma attività investigativa in materia di reati ambientali, i militari delle fiamme gialle alla guida del capitano Giuseppe Lorenzo hanno eseguito un controllo in una stazione di autolavaggio in via Caporetto (e non via per Oria come precedentemente scritto), rilevando delle gravi irregolarità nel sistema di raccolta e scarico delle acque di scolo.
Alla luce di questo, i militari dello speciale corpo di polizia economica e finanziaria hanno denunciato il titolare dell'autolavaggio contestandogli l'inosservanza delle misure in materia di tutela ambientale previste nel reato di «scarichi di acque reflue industriali pericolose senza autorizzazione». Oltre alla denuncia penale, per cui il denunciato se la vedrà con la magistratura competente, la Guardia di Finanza ha sottoposto a sequestro probatorio due immobili, rispettivamente di 50 e 25 metri quadrati che erano stati adibiti a camere per il lavaggio di autovetture.
Sigilli anche a tutte le attrezzature presenti tra cui aspirapolvere, lavasedili, due idropulitrici, compressore, autoclave, impianto di depurazione e minuterie varie.
Spostandosi a Torricella, la stessa squadra di investigatori ha puntato l'attenzione su un'altra società individuale del posto che eseguiva attività di autolavaggio all'interno di garage allestiti allo scopo.
Secondo i militari anche in questo caso l'attività industriale non rispettava le norme antinquinamento ambientale in special modo quelle che regolano gli scarichi al suolo di sostanza pericolose. Come per Manduria, anche in questo secondo caso è stata denunciato il titolare dell'attività che dovrà rispondere ai magistrati dei reati penali addebitatigli. E dovrà rinunciare, almeno per il momento, agli immobili utilizzati per svolgere l'attività imprenditoriale.
Sono stati quindi sottoposti a sequestro probatorio un fabbricato di 175 metri quadrati adibito all'autolavaggio con tutte le attrezzature in esso contenute: aspirapolvere, lavasedili, idropulitrice, compressore, impianto di depurazione ed altri attrezzi meccanici.
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4 commenti
Adolfo B.
mar 27 ottobre 2020 09:10 rispondi a Adolfo B.Ottimo lavoro, a tutela di falde e salute. Intanto da anni e con pattugliamenti di elicotteri sulla città, continua a procedere indisturbata l'espansione di una cava di cui non si sa nulla di autorizzazioni, e nemmeno di proprietà, visto che cade su diverse particelle intestate a diversi proprietari. Cade a circa 1km dall'abitato e le linee elettriche fanno presagire una nuova discarica bomba ecologica, in un punto strategico per le falde acquifere di Manduria. Ai cecati che non la vedono: 40.373463, 17.656148 (coordinate).
Domenico Scialpi
lun 26 ottobre 2020 10:41 rispondi a Domenico ScialpiÈ divertente leggere i commenti su face su questo articolo. Gente che difende il lavaggio abusivo e poi protesta per lo scarico a mare ??......la vostra incoerenza e stupidità è troppo forte, continuate dai non fermatevi
Verità
lun 9 novembre 2020 08:34 rispondi a Veritàè più divertente leggere i commenti di chi non sa una ceppa e parla per sentito dire o in base a quello letto sui giornali, evidentemente chi ha difeso non ha parlato per sentito dire o per criticare ma perchè effettivamente è al corrente prima di parlare su persone, fatti e altro bisogna essere informati e non sparare a zero
jackalien
lun 26 ottobre 2020 09:31 rispondi a jackaliense protestano per lo scarico a mare non sono manduriani...lo scarico non riguarda il loro orticello....