La passerella che gli permetteva di portare agevolmente in spiaggia la carrozzina del figlio con disabilità è stata distrutta da un incendio. Così il padre del bambino ha prima cercato di risolvere il problema parlando con i vigili m passati die giorni senza nessuna novità, ha deciso di trasferire la sua rabbia su Facebook.
E’ la storia di Massimo D. e della sua famiglia di Latiano che frequentano la spiaggia di San Pietro in Bevagna, marina di Manduria, all’altezza del centro commerciale Chidro. Era lì la passatoia in legno che alcuni balordi hanno distrutto diversi giorni fa. E’ di oggi, invece, la protesta di Massimo che sfoga così la sua rabbia.
«Dopo innumerevoli chiamate fatte, e non solo da me ma anche da altri abitanti della zona – afferma il latianese – ecco il risultato. Una sera ho notato la presenza dei vigili che erano sul posto per altri motivi così, dopo aver fatto presente loro la sgradevole situazione, li ho condotti verso la passerella dove hanno scattato delle foto promettendo di provvedere a farla sistemarla: ma ad oggi ancora niente».
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4 commenti
Lorenzo
dom 9 agosto 2020 09:30 rispondi a LorenzoStrano perché si paga l'Imu come in Costa Azzurra e si hanno servizi e manutenzioni da terzo mondo. Vergogna a tutti coloro che gestiscono l'amministrazione e non provano rimorso per quello che la gente deve sopportare. Vergognatevi
Camy
dom 9 agosto 2020 07:08 rispondi a CamyConcludo il precedente commento dicendo che ho una collega disabile, con serie difficoltà di deambulazione, alla quale spesso ho parlato del tesoro che è questa terra. Ma quando mi ha chiesto consiglio sulla possibilità di venire qui in vacanza, a malincuore le ho risposto di no. In un paese civile non dovrebbe succedere
Sere
lun 10 agosto 2020 08:59 rispondi a SerePotevi dirgli di venire a Campomarino dove abbiamo anche spiagge attrezzate per disabili
Camy
dom 9 agosto 2020 07:03 rispondi a CamyTutta la mia solidarietà a questa famiglia. Ieri sera bellissima iniziativa di campagna amica, che spero possa ripetersi. Per l'occasione la Protezione Civile controlla e fa mettere le mascherine ai presenti. Ingenuamente mi dico: forse domani, ultima domenica prima di ferragosto, alla rotonda ci saranno i segnaposti e non troverò i soliti che il sabato notte dormono nelle tende in spiaggia. Invece no: segnaposti no, tende sì. I soliti che occupano la spiaggia e poi se ne vanno. Ma rispetto a quanto accaduto a questa famiglia in fondo che cos'è? Niente. Come si può pensare che ci si preoccupi di tutelare la salute di tutti, messa in pericolo da alcuni (incivili), quando non si provvede immediatamente a tutelare i diritti dei più fragili, impedendo ad una famiglia l'accesso al mare?