Mercoledì, 24 Aprile 2024

Cronaca

Una comunità sotto choc, addolorata, ammutolita dal dolore. Pierfrancesco Copertino, il ventiduenne che ha perso la vita nell’incidente di ieri a Francavilla Fontana

Tragico viaggio, Avetrana piange il suo giovane pulito

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Pierfrancesco Copertino Pierfrancesco Copertino | © La Voce di Manduria

Una comunità sotto choc, addolorata, ammutolita dal dolore. Pierfrancesco Copertino, il ventiduenne che ha perso la vita nell’incidente di ieri a Francavilla Fontana, era molto conosciuto ad Avetrana. Ha lavorato come barman nel locale «Blu Angels», il più frequentato e apprezzato dalla gioventù del posto. Quando era più piccolo ha giocato come portiere nella squadra di calcio locale, quella della società minore dilettantistica. Chi ha conosciuto e apprezzato il suo lato sportivo, lo definisce ancora come una vera promessa del calcio che se avesse continuato avrebbe avuto un futuro da campione tra i pali. Lui però voleva lavorare e dopo gli studi all’Istituto statale trasporti e logistica nautico e aeronautico Carnaro di Brindisi, ha fatto la scelta di lavorare e stare tra quelli della sua età, tra i giovani puliti come lui e lavoratori che amano divertirsi senza nessun azzardo. E sempre lavorando, soprattutto, per non pesare sui bilanci di famiglia. Così, dopo l’esperienza nel bar della sua città, Pierfrancesco ha deciso la svolta: si è allontanato dalla sua Avetrana per fare nuove conoscenza personali, umane e professionali. Il nuovo impiego lo aveva trovato a Lecce lavorando al «Cantiere Hambirreria di Lecce». Si occupava del banco bar. Era quello che amava fare ed era attratto dalla bellezza della città barocca. È lì che aveva incontrato Sara Greco, la ragazza sua coetanea, anche lei di Avetrana, che ieri era con lui in macchina e che è rimasta gravemente ferita. La ragazza trasportata con codice rosso all’ospedale Perrino di brindisi, è ricoverata in prognosi riservata nella rianimazione.

Anche lei, studentessa all’Università del Salento, è molto conosciuta ad Avetrana. Ieri mattina aveva approfittato del passaggio offerto dal suo amico, Pierfrancesco che con la Citroen doveva portarla a casa. Un passaggio finito tragicamente come peggio non poteva essere.

Le famiglie dei due ragazzi iri sono state protette dai familiari e conoscenti che hanno appreso la notizia attraverso il tam tam della messaggistica dei social. Il padre del ragazzo, soprattutto, lo conoscono tutti in paese per la divisa che indossa. È carabiniere in servizio al reparto radiomobile della compagnia di Taranto. Il dolore e il lutto che lo ha colpito ha messo alla prova ancora una volta la proverbiale solidarietà e fratellanza dell’Arma che ha immediatamente allertato, collegandoli, i comandi delle due province di Taranto e Brindisi.

Avetrana è costretta ancora una volta a sopportare un altro lutto. Sono tante le giovani vite strappate alla vita per eventi tragici o per malattia. «Non è possibile, sempre qui e sempre persone giovanissime», commenta con un sospiro il vicesindaco di Avetrana, Alessandro Scarciglia che è stato tra i primi a sapere della terribile notizia. Militare anche lui (è sottufficiale della Guardia di Finanza), quando le prime informazioni non erano ancora precise, il numero due della giunta Avetranese si è messo in contatto con il comando stazione dei carabinieri ricevendo l’amara conferma. «Una famiglia per bene, lui una persona rispettabilissima e non solo perché indossava una divisa», afferma ancora Scarciglia che con il sindaco Antonio Minò e l’amministrazione tutta si apprestano a rendere onore al feretro del ragazzo appena le procedure lo permetteranno. Per i funerali sino a ieri non si conosce ancora la data.

Ieri sera la prima testimonianza su Facebook della sua morte l’hanno data i suoi colleghi della «Cantiere Hambirreria di Lecce» con un post in cui si annunciava la cancellazione di una serata musicale organizzata da tempo. Le loro parole fanno rabbrividire. «Ci sono cose che non si possono prevedere in questa vita. Ma che quando accadono, lasciano tutti senza parole. La Jam Night di questa sera è anata. Scusateci per il poco preavviso, ma questo martedì, sentiamo il dovere di restare in silenzio. Per rispetto a chi doveva esserci dietro quel bancone, ma che da stasera non ci sarà più. Un abbraccio da tutti noi, Pier».

Nazareno Dinoi

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