Erano rifiuti pericolosi, anche d’amianto, ora sono un cumulo di cenere con buona pace per l’ambiente circostante dove i rifiuti bruciati si saranno trasformati in diossina ed altre sostanze tossiche e le pericolosissime fibre d’amianto continuano a liberarsi nell’aria.
È l’ennesimo rogo annunciato che ha interessato una delle discariche abusive disseminate lungo il litorale e nelle zone marine manduriane. Di questa situata in via Riccione, a Specchiarica, ne avevamo già parlato pubblicando le foto e la denuncia di una nostra lettrice che si preoccupava proprio dell’inquietante presenza dei deposi di materiale di amianto abbandonate frutto sicuramente dell’inciviltà di qualche residente.
Ieri è avvenuto ciò che era prevedibile: il fuoco ha bruciato quello che era combustibile lasciando le due vasche d’amianto che il calore avrà reso la sua struttura più instabile permettendo alle fibre di innalzarsi e spinte dal vento arrivare ovunque.
La stessa denuncia era stata presentata da un cittadino direttamente al comune di Manduria attraverso una Pec che è stata evidentemente ignorata.
«Facendo seguito a quanto già comunicato telefonicamente – si legge nel documento certificato – segnalo la presenza, da diverse settimane, di due vasconi in eternit e pezzi di una copertura anch’essa di eternit, in località Specchiarica alla via Riccione. La pericolosità sociale di tale situazione – scriveva il cittadino – è evidente e conclamata» concludeva la nota a cui erano allegate le foto. Questa segnalazione porta la data del 23 aprile scorso.
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