Un nuovo incendio, il secondo in due mesi, ha ulteriormente danneggiato le strutture dello stabilimento balneare «Dolcevita Beach» di San Pietro in Bevagna, marina di Manduria, di cui è socio l’ex senatore e cardiologo di Latiano, Antonio Gaglione. Le fiamme che si sono sviluppate ieri 13 marzo intorno alle ore 20, hanno distrutto tutte le suppellettili del lido risparmiate dal rogo precedente, ombrelloni, lettini, sedie, tavolini e arredi vari, depositati nei locali del piano superiore del vecchio Hotel Rivamare, attualmente in fase ristrutturazione da parte della stessa società dell’imprenditore-cardiologo. Le alte temperature hanno seriamente danneggiato le strutture murarie in particolar modo i solai che si sono frantumati.
I primi a dare l’allarme, perché richiamati dalle fiamme che si alzavano nel buio, sono stati i vigilanti dell’istituto di vigilanza «Blu». Sono stati loro ad allertare i vigili del fuoco e i carabinieri di Manduria.
I pompieri hanno lavorato per diverse ore prima di spegnere l’ultimo focolaio. A differenza dell’episodio precedente dove il fuoco aveva preso origine dai locali al piano terra, questa volta l’incendio si è sviluppato nei locali ai piani superiori che fungevano da deposito. Sul posto si sono portati anche i militari del nucleo operativo radiomobile al comando della tenente Valentina Scipioni e della stazione carabinieri guidata dal maresciallo superiore Elio Enrico. Gli investigatori per ora non si sbilanciano circa l’origine dell’incendio anche se, visto anche i precedenti, è sempre più forte l’idea che si sia trattato di un atto criminale forse legato al mondo delle estorsioni.Ad ottobre del 2017 fu distrutto da un incendio un altro stabilimento balneare di proprietà di Gaglione, il lido «Spiaggia del Conte», a Punta Prosciutto, marina di Poto Cesareo. Sinora tre episodi su cui non si è ancora fatta piena luce.
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