
Viene da Sava un’altra brutta storia di cronaca. Un 41enne incensurato è stato arrestato con l’accusa di aver offeso e perseguitato la sua ex compagna con gravi disabilità. L’uomo che è difeso dall’avvocato Alessandro Cavallo, l’avrebbe più volte apostrofata con parole che offendevano la sua dignità di donna per le sue menomazioni fisiche. In un’occasione l’avrebbe anche presa a calci.
La sua ex non doveva avere rapporti con altri uomini, né diritti di donna in quanto tale, perché era disabile. Le offese erano di questo genere: «Vuoi fare la bella e poi sei invalida, che una zoppa di merda sei». E poi anche violenze fisiche. Per questo un 41enne di Sava, incensurato, è stato arrestato dai carabinieri della locale stazione su disposizione del giudice Pompeo Carriere del Tribunale di Taranto. L’uomo che ha nominato come difensore di fiducia l’avvocato Alessandro Cavallo, deve rispondere di maltrattamenti aggravati perché commessi in danno di persona con disabilità.
Il pubblico ministero Vittoria Petronella che ha chiesto il provvedimento restrittivo dell’indagato, aveva già ottenuto una misura di cautela più blanda per la donna vietando il quarantunenne ad avvicinarla e a comunicare con lei in qualsiasi modo. Cautela inutile perché, secondo quanto ha denunciato la donna, il suo ex avrebbe continuato a perseguitarla e a vessarla con offese anche telefoniche e messaggi e in alcuni casi anche con contatti fisici. In una occasione descritta nell'informativa che i carabinieri della stazione di Sava hanno depositato in procura, l’indagato avrebbe picchiato selvaggiamente la donna sferrandole un calcio nel fianco sinistro facendola rovinare per terra. Questa scena, in particolare, avvenuta davanti casa della vittima dove l’uomo si era portato con la scusa di vedere la figlia minorenne, sarebbero state immortalate da una telecamera di sorveglianza. Prove schiaccianti che non hanno fatto perdere tempo al pubblico per chiedere e ottenere l’arresto dell’uomo violento.
Nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere sono state riportate una serie di spregevoli offese rivolte alla donna apostrofata e giudicata per il suo stato di menomazione fisica. Parole come «mongoloide», «invalida di merda», «hai 42 anni e sei una pizza», «ringrazia Dio che sei handicappata», «chi vuoi che ti prenda con il problema alle gambe». Ed anche minacce come «farai una brutta fine».
Dopo sei denunce presentate dalla vittima a partire da gennaio dello scorso anno, i magistrati, evidentemente temendo l’aggravarsi degli atteggiamenti dell’uomo, hanno così deciso di mettere al sicuro a donna decidendo l’isolamento del suo presunto persecutore finito in carcere con decreto di giudizio immediato firmato dal gip Benedetto Ruberto ed eseguito l’atro ieri dai carabinieri di Sava. L’avvocato Cavallo che lo difende valuterà nei prossimi giorni Quale strada intraprendere per limitare la restrizione del suo assistito.
N.Din.
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1 commento
Perrucci Anna
mar 15 febbraio 2022 10:35 rispondi a Perrucci AnnaLa posso capire la signora quello che ha passato una donna una moglie una madre dei tuoi figli non merita tanta cattiveria....