
Non solo tutela dei beni dell’antichità, ma anche del paesaggio e dell’economia del territorio. Si giustifica così la presa di posizione della sezione manduriana di Archeoclub che si dichiara contrario ai parchi eolici nelle terre del Primitivo di Manduria che una società di progettazione di San Marzano di San Giuseppe intende realizzare nei comuni di Manduria, Sava, Torricella e Erchie. «L’Archeoclub d’Italia – scrive in un comunicato stampa la presidentessa del club messapico Anna Maria D’Andria -, si schiera ovunque a difesa del paesaggio, naturale o antropizzato che sia, in particolar modo quando esso sia indissolubilmente legato alla storia e alla civiltà del territorio che lo ha prodotto, tanto da divenire espressione della sua peculiare identità».
Con lo sguardo rivolto ad alter realtà italiane dove la difesa del territorio ha prodotto veri e propri tesori riconosciuti e apprezzati in tutto il mondo, la dottoressa D’Andria paragona l’areale del vitigno pugliese alle colline delle Langhe, in Piemonte, dove si produce il pregiato Barolo. «Totalmente rivestite da filari e filari di vigna – scrive - offrono uno spettacolo di grande suggestione che è totalmente opera dell’uomo». E che «l’Unesco ne ha riconosciuto l’importanza, annoverandole tra i siti che sono “Patrimonio dell’Umanità”». L’Archeoclub di Manduria non è nuovo a posizioni simili. La delibera adottata nel 2013 dall’ex commissario prefettizio Aldo Lombardo, che impediva l’installazione di gigantesche torri eoliche nei luoghi di produzione pregiate come l’olio e il vino, fu redatta su iniziativa e a cura dell’Archeoclub Messapico allora presieduto dall’architetto Sergio De Cillis.
«Oggi L’Archeoclub – si legge nella nota - è nuovamente solidale con i produttori del vino Primitivo e con quanti si schierano a salvaguardia della produzione agricola di qualità e delle terre che ad essa danno vita, grazie all’opera preziosa di mani esperte».
Il progetto, presentato al Ministero della Transizione ecologica per la valutazione dell’impatto ambientale, prevede l’installazione di 22 aerogeneratori da 6 megawatt per complessivi 132 MW e una batteria di accumulatori (storage) da 50 MW per una potenza complessiva di 182 MW in grado di dare energia elettrica a 300 mila persone. Ogni generatore avrà una torre alta all’incirca 123 metri e un’apertura delle pale, da punta a punta, di 115 metri.
Nazareno Dinoi
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2 commenti
betty
mer 15 dicembre 2021 07:50 rispondi a bettyDe Cillis è ingegnere da 50 anni
Angela
mer 15 dicembre 2021 10:38 rispondi a Angelava bene, allora gli diamo la palma? qualunque cosa si propone di fare c'è sempre un'associazione che esprime parere contrario. Tutti però vogliono acqua, corrente elettrica, automobili, lavatrici, frigoriferi, televisori a schermo ultrapiatto gigante, cellulari a più non posso, computer da tavolo e portatili. Forse bisogna sintonizzare e resettare il cervello.