
L'Arpa di Taranto ha risposto all'ufficio della Guardia Marittima di Campomarino che chiedeva un sopralluogo dei tecnici dell'agenzia per scongiurare possibili danni derivati dai cattivi odori che si sprigionano dai lavori di dragaggio del porto.
I miasmi, motivo di proteste da parte dei residenti, sono quelli prodotti dallo sversamento in battigia dei fanghi che le pompe stanno aspirando dai fondali del passo d'accesso al molo turistico.
Operazione già prevista e autorizzata, come previsto era il disturbo olfattivo che avrebbe creato. L'Arpa ha ricordato nella lettera, inviata anche al Comune di Maruggio e per conoscenza ai carabinieri del Nucleo ecologico e alla Provincia di Taranto, che la puzza era già stata osservata in un precedente parere dell'Agenzia regionale per l'ambiente, dipartimento di Taranto, che risale al 2017 e ripetuta nella recente determina dirigenziale del 2021. «Per contenere possibili disagi alla navigazione nei tratti da dragare e alla balneazione in prossimità delle spiagge da ripascere (risospensione di sedimenti, odori sgradevoli per putrefazione residui di Posidonia e proliferazione di insetti) raccomandava allora l'Arpa che ribadisce il concetto nella lettera inviata ieri -, sarà opportuno adattare il cronoprogramma dei lavori di dragaggio e ripascimento ai periodi di frequentazione delle spiagge concentrando per esempio gli interventi al termine della stagione balneare».
Da qui l'invito all'ufficio di polizia marittima ad interdire l'accesso alla popolazione al cantiere attraverso l'istituzione di «un'area di rispetto utile a impedire l'esposizione della popolazione alla molestia olfattiva». La vigilanza sul regolare svolgimento delle attività, ricorda ancora una volta il direttore del Dipartimento di Taranto dell'Arpa, Vittorio Esposito che firma la missiva, deve essere espletata dal Corpo della capitanerie di porto. Tocca sempre al personale della Guardia costiera e agli altri organi di polizia giudiziaria del posto, ribadisce il dottor Esposito, l'accertamento e la repressione di eventuali violazioni. La patata bollente passa nuovamente nelle mani di chi l'aveva girata all'Arpa che a questo punto chiarisce ruoli e responsabilità.
In chiusura della lettera, infatti, l'Arpa si dice disposta ad effettuare un sopralluogo sul posto, ma non per annusare l'aria («essendo la molestia già acclarata», insiste l'agenzia), ma piuttosto per verificare il rispetto delle prescrizioni stabilite che obbligano l'impresa ad eseguire monitoraggi continui per misurare il livello di torbidità delle acque in prossimità degli scarichi di ripascimento. Intanto ieri pomeriggio il senatore del Movimento 5 Stelle, Mario Turco, si è recato sul posto per prendere visione dei lavori contestati dagli ambientalisti anche con esposti. Il parlamentare tarantino che ha precedentemente avuto un incontro con il sindaco di Maruggio, Alfredo Longo, si è impegnato a chiedere all'Arpa un ulteriore analisi dei fanghi sia dal sito di aspirazione che dal rilascio. L'ex sottosegretario del governo Conte ha chiesto all'impresa di permettere la presenza di cittadini alle fasi di prelievo dei campioni quando questi saranno programmati dall'Arpa.
Nazareno DInoi su Quotidiano di Taranto
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