Venerdì, 26 Aprile 2024

Cronaca

Sotto accusa, perché da loro denunciata, l’ente privato che li ha formati, l’Istituto «Giovanni Pascoli» con sede amministrativa a Fragagnano, comune di residenza del titolare, e centri di formazione a Sava, Manduria e Lecce

Falsi attestati, gli Oss truffati denunciano tutto alla Guardia di Finanza

Corsi Oss fasulli Corsi Oss fasulli | © La Voce di Manduria

Hanno frequentato il corso per Operatori socio sanitari e sono stati subito assunti da società convenzionate con la Asl. Nel settore della sanità, sia pubblica sia privata, sono le figure più richieste. Alcuni di loro hanno anche partecipato al concorsone regionale indetto dalla Asl di Foggia e lo hanno superato ottenendo l’idoneità. Poi la doccia fredda: il titolo non è riconosciuto dalla Regione Puglia né da altre regioni italiane. Carta straccia, insomma, costata 2800 euro e mille ore di sacrifici tra lezioni e tirocini pratici. Risultato: il licenziamento in tronco da parte delle società cooperative e residenze sanitarie assistenziali per le quali lavoravano da più di tre anni.
È il dramma che stanno vivendo una trentina di donne e uomini residenti nei comuni del versante orientale della provincia di Taranto che dall’oggi al domani hanno scoperto che il loro sogno era svanito così come è svanito il posto di lavoro. Sotto accusa, perché da loro denunciata, l’ente privato che li ha formati, l’Istituto «Giacomo Leopardi» con sede amministrativa a Fragagnano, comune di residenza del titolare, e centri di formazione a Sava, Manduria e Lecce.

Abbandonato ogni tentativo di rivendicare il proprio titolo dimostrando la buona fede, gli operatori gabbati sperano ora nella giustizia e per questo si sono già rivolti agli avvocati. Molti di loro sono assistiti dai legali Dario Iaia e Francesco Fischetti che li hanno aiutati nel preparare un esposto presentato alla compagnia della Guardia di Finanza di Manduria.
Nella denuncia è contenuto il percorso della presunta truffa alla quale avrebbe preso parte una società abruzzese, l’ente di formazione «Informates School» di Teramo. È stato lì che gli aspiranti operatosi socio sanitari formati nelle diverse sedi dell’Istituto Giacomo Leopardi, hanno superato le prove finali e quindi ricevuto l’agognato attestato. Ma a scoprire le carte è stato l’ufficio Politiche formative della Regione Abruzzo che ha risposto al quesito posto da uno degli Oss licenziati. «Con riferimento alla richiesta, si comunica che l’attestato di qualifica allegato, non è stato mai rilasciato dalla Regione Abruzzo». Nello stesso documento, la dirigente del Dipartimento Lavoro Sociale che lo firma, l’avvocatessa Nicoletta Bucco, chiarisce che l’ente formatore teramano «non risulta inserito nell’Albo regionale degli organismi di formazione accreditati dalla Regione Abruzzo allo svolgimento di attività formative e, di conseguenza, non può essere stato autorizzato allo svolgimento di corsi di Oss».

A smascherare l’inganno qui in Puglia è stato l’ufficio concorsi della Asl di Foggia che nel verificare i titoli presentati dai candidati risultati idonei, hanno scoperto che l’ente formatore che aveva rilasciato gli attestati di un centinaio di partecipanti, non era accreditato da nessuna regione italiana. Così agli sfortunati concorrenti che attendevano con ansia il telegramma per l’assunzione di ruolo in una delle Asl pugliesi che attingono da quella graduatoria, è stata invece comunicata la cancellazione dell’idoneità per mancanza di titoli. L’azienda sanitaria foggiana ha poi trasmesso l’esito della ricerca alle altre Asl e agli enti pubblici della regione che a loro volta hanno fatto i controlli. Si è scoperto quindi che almeno due grosse cooperative che gestiscono in convenzione l’assistenza domiciliare nei comuni e nelle Rsa nella provincia di Taranto, avevano nel proprio organico una trentina di Oss con attestato rilasciato dall’ente formatore di Teramo. In tutto il Salento, gli Oss in possesso di falso attestato con il timbro della «Informates School» di Teramo sono circa trecento e diverse procure stanno già indagando.
Nazareno Dinoi

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3 commenti

  • Cm
    gio 10 giugno 2021 09:45 rispondi a Cm

    Giovani, con progetti di vita e speranze, condannati da spregevole delinquenziale egoismo a non poter adempiere ad eventuali impegni economici presi nella certezza di un lavoro. Mi spiace pensare allo stato di frustrazione di questi giovani, forse già genitori. Quando ciò accade, corsi fasulli sul territorio, nei fatti assimilato a territorio di caccia di vittime di frode, non si colpisce il singolo individuo, ma con più vittime la comunità, è quindi opportuno che sia chi rappresenta la stessa a farsi carico di aiutarli a risolvere. Mi auguro che gli amministratori si facciano parte attiva e non siano ignavi nei confronti di giovani che al non costruttivo di futuro reddito di cittadinanza hanno preferito la dignità di un lavoro per altro non facile e non da tutti.

  • giorgio sardelli
    gio 10 giugno 2021 12:20 rispondi a giorgio sardelli

    chiamare subito le IENE e striscia la notizia

    • Giancarlo
      ven 11 giugno 2021 07:19 rispondi a Giancarlo

      Certo che la nostra povera itaGlia sta messa proprio male se si dà credito a due campioni tipici di tv spazzatura. Non hanno mai, dico mai, smascherato un bel niente. Sono solo strumenti di diffamazione, propaganda politica mascherata, e con un format anche abbastanza infantile, tanto da far pensare che lo scopo delle trasmissioni sia rincretinire le persone (e a giudicare dal nome della proprietà delle tv emittenti e dai risultati ottenuti in termini di consenso politico delle forze sponsorizzate, ci stanno riuscendo alla grande).

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