
L’estrema gelosia, un carattere violento e l’insistenza nel voler ricucire un rapporto rovinato da tempo, è costato l’arresto ad un manduriano di 47 anni che deve rispondere di stalking nei confronti della ex moglie, anche lei manduriana, di 43 anni. A fermarlo dopo le ennesime minacce anche di morte rivolte alla donna, sono stati i carabinieri di Manduria che su disposizione della magistratura gli hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari.
Un provvedimento già conosciuto dall’uomo che precedentemente, per lo stesso comportamento, aveva scontato la pena di un anno di reclusione sempre ai domiciliari. Appena scontata la condanna, il 47enne di origini savesi, aveva ricominciato con i suoi comportamenti persecutori costringendo la presunta vittima a denunciarlo nuovamente.
A tenere unita la coppia sino a quando è stato possibile sono stati i due figli, altre vere vittime di tutto. Era stato per loro che la donna, dopo un primo periodo di separazione, aveva deciso di riunirsi con il marito sperando che qualcosa fosse cambiato nei suoi comportamenti. Dopo un iniziale periodo di apparente calma, gli atteggiamenti oppressivi dell’uomo sarebbero ripresi con più vigore ed insistenza. Nuove liti, ancora più furiose e nuova separazione. Da quel momento, ha raccontato la donna nella sua denuncia, le insistenze del suo ex sarebbero diventate asfissianti e pericolose. In un giorno, ha documentato la donna, il presunto stalker aveva ripetutamente cercato di chiamarla al telefono per ben 240 volte. Il motivo delle chiamate, ha denunciato la donna assistita dall’avvocato Alessandro Cavallo, era sempre quello: ritornare a vivere insieme altrimenti l’avrebbe uccisa.
In diversi casi, scrive la 43enne nell’esposto affidato ai carabinieri, l’ex marito l’avrebbe raggiunta per strada e bloccata costringendola a chiamare le forze dell’ordine per evitare il peggio.
È stato a seguito di uno di questi presunti agguati che la donna, preoccupata per la sua incolumità, ha chiesto all’avvocato Cavallo di presentare un’ultima denuncia che è servita a convincere il magistrato ad emettere l’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari. La 43enne è assistita inoltre da uno sportello antiviolenza di Manduria i cui specialisti seguono anche i suoi due figli minori. Ieri, intanto, il gip Benedetto Ruberto ha convalidato la misura per l’indagato il quale, difeso dall’avvocato Luigi Stano, ha negato ogni addebito relativo alle accuse di stalking.
N.Din.
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2 commenti
Giancarlo
mer 28 aprile 2021 06:33 rispondi a GiancarloUn consiglio all'uomo protagonista dell'articolo. Se sei violento, o semplicemente oppressivo o possessivo, curati. Non hai il diritto di asfissiare gli altri. Se sei una vittima (le femministe stiano buone, ce ne sono fin troppi e reali, e so di che parlo), allora comprendi che qualunque cosa ti abbia fatto, qualunque torto ti abbia fatto, sarai sempre tu a pagare, perché colpevole a prescindere, in quanto maschio. Se ti ha rubato tempo o denaro, tradito, ora l'ultimo atto sarà la perdita delle tue proprietà e della dignità. Meglio lasciarla andare e minimizzare l'impatto della presenza dei figli sulla tua possibilità (anche economico-finanziaria, oltre che di risorse per la tua rinascita). Devi minimizzare l'assegno dovuto, tramite il tuo avvocato. Cambia recapiti, dimenticali.
Marco
mer 28 aprile 2021 06:09 rispondi a MarcoLa società è ipersessualizzata e di conseguenza la gelosia è molto più pericolosa...