Mercoledì, 8 Maggio 2024

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Trincee drenanti, le ricadute ambientali sul territorio

Trincee drenanti, le ricadute ambientali sul territorio Trincee drenanti, le ricadute ambientali sul territorio | © n.c.

Anche il gruppo manduriano di Azione vuole esporre la propria posizione sulle trincee drenanti in località Masseria La Marina, nonostante l’assenza di rappresentanti in Consiglio Comunale, poiché è un tema che richiede tanta responsabilità da parte di chi decide di fare politica e riteniamo quindi inappropriato evitare di esporci solo perché il tema si è dimostrato essere divisivo. Sulla mozione delle vasche di Bagnolo avremmo optato per l’astensione. Semplicemente perché, pur essendo super aperti a valutare siti alternativi, non c’è stato il giusto approfondimento sulla proposta e neanche sulle altre proposte possibili, così da avere tutti gli strumenti per decidere se puntare oppure no sulle vasche di Bagnolo. E l’approfondimento non c’è stato perché la maggioranza non ha voluto. Infatti, il loro comportamento in Commissione Ecologia è stato pessimo: la diffida arrivata al Presidente di Commissione Agostino Capogrosso (a cui esprimiamo la nostra solidarietà) solo per le sue intenzioni di organizzare le audizioni di ARNEO, AQP e dell’ing. Curri è assurda.

Ricordiamo infatti che le audizioni si fanno in Commissione, mentre a Manduria funziona al contrario: in Commissione si impedisce di farle e poi si ascoltano in consiglio i tecnici comunali concordi con la posizione della maggioranza. Ma perché si è impedito di fare l’audizione dell’ing. Curri? Perché la richiesta di NON AUDIZIONE dell’ingegnere Curri, avanzata dalla maggioranza, ha ottenuto un risultato di parità, cioè di bocciatura, ma per alcuni consiglieri dipende da come imposti la domanda… Riguardo la variante al PRG per la conferma del sito presso La Marina, se fossimo stati noi a sedere tra i banchi dell’opposizione avremmo votato a favore. E non per la questione dell’infrazione europea dal 2023, su cui si sono già pronunciati giustamente i consiglieri Sammarco e Bullo in Consiglio Comunale. Ma perché non vogliamo che si perda altro tempo. Abbiamo un depuratore vecchio che, a causa di una tecnologia ormai obsoleta non garantisce una buona depurazione dell’acqua, che poi finisce in falda. E abbiamo anche le acque reflue delle marine, che non avendo fogna finiscono direttamente in falda. Pertanto, se la maggioranza (che per definizione ha i numeri per approvare gli atti) vuole chiudere a qualsiasi altro sito alternativo, allora noi siamo dell’opinione che questo inquinamento della falda debba terminare il prima possibile. Il focus della questione sappiamo essere lo scarico complementare emergenziale nel bacino di Torre Colimena, nel momento in cui confluiranno nel depuratore di Urmo Belsito anche le acque reflue delle Marine. I favorevoli al progetto sanno bene che, quando arriverà quel momento, a causa delle dimensioni delle vasche (più eventuale uso irriguo dell’acqua), potrebbe non esserci mai il bisogno di attivare lo scarico nel bacino di Torre Colimena.

Una cosa infatti è ATTIVARE, mentre un’altra è PREVEDERE. Sappiamo bene infatti che quando il volume delle acque arriverà a 5000 metri cubi, per prevenire la tracimazione delle vasche è previsto in automatico questo sbocco emergenziale in mare. Ma non è scontata la sua attivazione. E proprio per questo sosteniamo la proposta del Sindaco della creazione di una commissione di vigilanza sul progetto, sia per evitare che si attivi inutilmente oppure troppo presto lo scarico complementare in mare, sia per vigilare sulle promesse di ambientalizzazione del progetto AQP, ostacolando eventuali disturbi visivi e olfattivi, per creare il nuovo ecosistema in cui conviveranno le trincee drenanti con l’ambiente circostante. Questa commissione dovrà essere ricostituita anche nella prossima consiliatura. Si è parlato tanto di uso irriguo delle acque. Sebbene il testo disciplinare di produzione della DOCG Primitivo di Manduria vieti le “pratiche di forzatura” e conceda la creazione di impianti irrigui solo previa documentazione che ne accerti l’uso in caso di soccorso, si potrebbe invece puntare sulla creazione di reti irrigue per le tante nostre campagne (certamente anche per ridurre di più la probabilità che si debba attivare lo scarico a mare). È vero che AQP non ha previsto l’uso irriguo nel progetto per motivi economici, ma per ovviare a ciò proponiamo che si usino i fondi del PNRR destinati alle regioni del Sud. Ricordiamo infatti che per il Sud sono previsti 82 mld per il fondo del PNRR, 8.4 mld del fondo React-EU, 54 mld dei fondi strutturali dal 2021 al 2027 e 58 mld del fondo di sviluppo e coesione. Per un totale di 202,4 miliardi di euro. alla provenienza, ma ci teniamo lontani dall’ambientalismo radicale.

Azione - Manduria

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