
Da ieri il corpo di Piero Pizzi, il manduriano di 60 anni che ha combattuto contro la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) per ben 14 anni, si trova nell'obitorio del cimitero manduriano dove è stata allestita la camera ardente prima dei funerali che si terranno alle 17 con omelia funebre nella cappella di Sant'Anna. La sua fine riporta d'attualità un nostro precedente servizio realizzato qualche mese fa proprio per mettere in luce il suo stato e le condizioni di vita cui è stata costretta la sua famiglia a causa dei carenti e spesso assenti servizi assistenziali pubblici.
La redazione de "La Voce di Manduria" si unisce al dolore della famiglia Pizzi e manifesta la sua solidarietà nei confronti della moglie di Piero, Rosanna Lochi le cui parole e lo stato d’animo di quell’intervista vi riproponiamo oggi. Nel mese di marzo di quest'anno, la donna si era aperta con il nostro giornale, denunciando la scarsa assistenza fornita a suo marito e agli altri malati di Sla di Manduria.
Il sacrificio e il coraggio dimostrati da Piero Pizzi nella sua battaglia contro la SLA non dovrebbero essere dimenticati. La sua storia richiama l'attenzione su una malattia devastante che continua a colpire in modo ingiusto molte persone in tutto il mondo di cui 762 solo in Puglia che speranzose attendono l’apertura di un centro che si prenda cura di loro.
L'attenzione sull'epidemia di SLA a Manduria era già stata sollevata da un monitoraggio non ufficiale condotto dall'Osservatorio epidemiologico intitolato a “Domenico Rizzo” (anche lui vittima di Sla), un'iniziativa promossa da Floriana Rizzo, figlia di Domenico affetto da questa temibile malattia. Grazie ai dati forniti dai parenti e dai conoscenti dei malati di Sla, l'osservatorio ha mappato i quartieri manduriani più colpiti da questa malattia che paralizza il corpo ma non la mente: i casi individuati sono stati 13 in totale. Il quartiere più colpito è quello Santullo, tra la via per Uggiano e via per Maruggio con 5 casi registrati; tre nella parte centrale della città e altri tre nel quartiere Barci. Un caso a testa, invece, per Barco, Santa Gemma Galgani e Cardinale.
L'Osservatorio epidemiologico Domenico Rizzo ha anche evidenziato numerosi studi scientifici che mettono in luce come i contaminanti metallici presenti nelle acque superficiali, sotterranee e di scarico dai suoli possano influenzare negativamente lo sviluppo di queste gravi patologie neurodegenerative. In particolare, il manganese è emerso come uno dei principali protagonisti nella discarica di Manduria conosciuta come "La Chianca", con livelli che superano di tre volte le norme. Di seguito il video.
Marzia Baldari e Silvia Dimagli
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4 commenti
Ale
sab 1 luglio 20:57 rispondi a AleMa in questi casi si dovrebbe essere assistiti 24h al giorno non e possibile aver lasciata la signora ad assistere fino all'ultimo respiro , ad e assurdo dire che non vi siano i fondi giusti e una vergogna
Anna Fontana
sab 1 luglio 07:17 rispondi a Anna Fontanale mie più sentite condoglianze alla famiglia, conoscevo Piero, da bambini eravamo vicini di casa
Raffaella
sab 1 luglio 04:55 rispondi a RaffaellaSe tutti pagassero le tasse, le cose sarebbero diverse. Tutti chiedono, chiedono, ma quando si tratta di pagare le tasse nessuno vuole adempiere ai proprio dovere e i risultati sono questi ! Se ognuno di noi fosse un po’ più ONESTO, tutti staremmo un po’ MEGLIO. Buona vita e ad majora
Lorenzo
ven 30 giugno 07:21 rispondi a LorenzoDonna d' altri tempi. ❤️ Taranto terzo mondo. Opinioni