«La mia casa ormai è questa ed è qui che resterò, accada quel che accada, sono pronto a tutto». Da Kiev si rifà sentire Giuseppe Parato, il farmacista manduriano che vive nella capitale ucraina dove quasi venti anni fa ha deciso di trasferirsi dopo aver venduto la storica farmacia di famiglia situata sul centralissimo Corso XX Settembre (ora H24).
A differenza dell’ultima conversazione telefonica avuta con lui quasi un anno e mezzo fa, quando i rumori della guerra erano ancora lontani, la situazione a Kiev, ci racconta, non è per niente tranquilla. «Ormai quasi tutte le mattine ci svegliano i boati dell’artiglieria che intercetta i droni russi, a volte così vicini che le schegge e lo spostamento d’aria rompono i vetri delle finestre».
Il manduriano ostenta sempre sicurezza e coraggio nonostante lo stato di guerra che ha condizionato tutto, trasformando profondamente la città, un tempo popolosa e vivace, diventata ora spenta e malinconica. «Sono quasi tutti partiti, interi palazzi sono vuoti e i giovani in giro sono sempre meno, nonostante tutto sto bene così» afferma Parato che con la sua solita ironia racconta come il boato sordo dei bombardamenti gli ricorda i botti che anticipavano e chiudevano i fuochi d’artificio della festa patronale della sua città natale. «Come li “cogniuri” di San Gregorio», li chiama lui scoppiando in un sorriso liberatorio.
Il farmacista che ora ha 75 anni non ha mai staccato il legame con la sua terra dove vive suo figlio e dove coltiva vecchie amicizie che non ha dimenticato e che non lo dimenticano. «Grazie alla “Voce” riesco a tenermi aggiornato su quanto accade dalle vostre parti», fa sapere Parato che non torna a Manduria da un anno e mezzo. Sul ritornarci ormai non ci pensa più. «Non me la sento, il mio stato di salute non me lo consente più, mi dispiace veramente ma la mia ormai ridottissima vista non mi consente di fare lunghi viaggi, resterò qui e seguirò le sorti di questo popolo meraviglioso che mi ha dato tanto», afferma con un velo di tristezza il farmacista che ci saluta promettendo di chiamarci di tanto in tanto.
Nazareno Dinoi
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3 commenti
Mm
gio 1 febbraio 06:35 rispondi a MmMi spiace abbia ereditato dall'indimenticabile e simpatico Bibuzzu problemi alla vista.
angelo
dom 28 gennaio 13:17 rispondi a angeloLe grandi menti che governano le varie nazioni hanno già stabilito come e quando scoppierà la terza guerra mondiale!!! ce lo stanno dicendo con i fatti: fanno scoppiare una nuova guerra ogni anno, tra poco saremo tutti in guerra!!!!
cosimo
sab 27 gennaio 19:52 rispondi a cosimoforza paisa'. da anni non lo incontro ma la sua storia mi fa pensare ''siamo in guerra'' LI IN UKRAINA SI RISKIA LA VITA.NON è POSSIBILE OGNI GIORNO UNA NUOVA GUERRA NEL MONDO.DOVE ARRIVEREMO????????