Domenica, 28 Aprile 2024

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Sconcertante tesi del primo cittadino

Ora nel mirino del sindaco passano le associazioni

Gregorio Pecoraro, nel riquadro Nazareno Dinoi Gregorio Pecoraro, nel riquadro Nazareno Dinoi

Dopo i giovani che non si spaventano delle pistolettate, il sindaco di Manduria, Gregorio Pecoraro, ha trovato un altro responsabile del clima di violenza che da tempo soffoca Manduria: le associazioni cittadine. Proprio così. Lo ha detto ieri pubblicamente durante l’incontro in municipio con il questore e il prefetto di Taranto e le autorità militari, tutti convocati per discutere e risolvere (e già, con i convegni), il gravissimo problema che attanaglia questa dannata città.

E per evitarci il rischio di essere smentiti, il primo cittadino (di chissà quale pianeta, a questo punto), lo ha anche scritto sulla sua pagina Facebook, non lasciando spazio a dubbi. Ecco il testo:    

«Siamo consapevoli – ha detto Pecoraro -, che l'educazione sociale è un percorso lungo e faticoso, ma non possiamo non evidenziare che la partecipazione, in questi due anni, delle realtà associative cittadine non è risultata attiva come avremmo sperato, al contrario abbiamo percepito con amarezza la presenza di alcuni solo a seguito di eventi delittuosi con puntuali comunicati sui media».

Capito? Il degrado sociale ridotto ai minimi termini, iniziato con le sevizie degli orfanelli sul povero Antonio Stano e concluse con la sparatoria del 22 dicembre (tra questi episodi quello del minore che punta la pistola contro il petto di un coetaneo, la brutale uccisione del giovane rom dopo l'aggressione avvenuta davanti a testimoni in un locale del centro storico e, più recente, la giovane gang che entrava di notte in casa di un disabile per derubarlo), non è attribuibile a chi ha il compito istituzionale di tutelare e accrescere il benessere sociale di una comunità, il comune a livello locale e via di seguito sino allo Stato. Nemmeno della scuola o al limite della famiglia. Per il sindaco la colpa è sempre degli altri. Delle “realtà associative” questa volta che non sono abbastanza attive. A quali associazioni si riferisca, poi, rinuncio a pensarci, talmente assurda è l’accusa.

Nel suo discorso, letto sempre ieri davanti alla platea di autorità, Pecoraro ha poi sfoderato l’altra arma, quella del vittimismo. «Ce l’hanno tutti con me, soprattutto la stampa», ha detto, commosso. E così il quadro è completo.

Cosa dire? Ogni considerazione è sprecata. Inutile ricordare al nostro primo cittadino extraterrestre che Manduria non ha niente che possa creare cultura, aggregazione, socialità, svago, intrattenimento, proprio nulla, né di pubblico e né di privato. Inutile dire che i locali chiudono perché non c’è mercato, perché i giovani preferiscono andare altrove, perché anche gli adulti, tolta la pizza il sabato, se hanno voglia di qualsiasi cosa di diverso, un cinema, un teatro, un concerto, persino un piano bar, devono spostarsi fuori. Inutile anche sperare che il nostro cambi mestiere di sindaco. Ci tocca.

Nazareno Dinoi

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COMMENTA

7 commenti

  • Tonino
    dom 21 gennaio 11:34 rispondi a Tonino

    Pecoraro ,sono uno di quelli che ti ha votato(pentito),senti ,,il PD non ti vuole i cittadini non ti vogliono ,le associazioni non ti seguono.Fai dell tuo meglio ,tornate a casa,fai uscire la sentenza e campa tranquillo con la tua famiglia altre 100 anni. OPINIONE

  • Giuseppe Guida
    sab 20 gennaio 18:36 rispondi a Giuseppe Guida

    Come non essere d'accordo e sottoscrivere con quanto ha scritto e con i commenti, finora letti. Prima che chi si firma come illustre cittadino si spertichi a difesa dell' indifendibile 😂 è probabile che si riferisse alle associazioni a delinquere🤣 purtroppo presenti nel nostro territorio

  • Francesco Catapano
    sab 20 gennaio 17:32 rispondi a Francesco Catapano

    Direttore: sempre dalla Sua parte. E per quanto riguarda i due commenti, sono pienamente d'accordo.

  • Manduriano stanco
    sab 20 gennaio 16:37 rispondi a Manduriano stanco

    Non è giusto però! C'è l'hanno tutti con mee! Sembri Calimero Gregoooo dimettiti con sai neanche parlare🤦

  • Antonio Ruggero
    sab 20 gennaio 16:35 rispondi a Antonio Ruggero

    Il sindaco, ormai, non ci meraviglia più. È in completa catalessi. Io sono stato all'incontro di ieri. Di tutto si parlato fuorché la situazione di degrado di Manduria. È stato ancora ribadito che a Manduria vi è un.c9mmussariato di P. di S., una Compagnia Carabinieri ed una di Finanza e che il territorio viene controllato. Nulla di veritiero. Io aggiungerei che dovremmo essere in un isola felice, invece viviamo nell'isola che non c'è. In quanto alle Associazioni, il Sindaco le vorrebbe assoggettate al suo volere e piacimento.....si rivolga a quelle che foraggio con lauti contributi e che sono a lui vicine. Dopo aver aperto la vetrina degli interventi a politici ed altre voci istituzionali, quando è stato chiesto di ascoltare la voce del pubblico intervenuto, è stato risposto che il Prefetto ed il Questore dovevano andare via perché avevano altri impegni.

  • giorgio sardelli
    sab 20 gennaio 15:20 rispondi a giorgio sardelli

    Sig. Sindaco se si sente attaccato da tutti si dimetta da sindaco almeno fa capire ai Manduriani che non è d'accordo con quello che succede in Manduria ma finche rimane sulla poltrona si convinca al buono e cattivo tempo mia nonna mi diceva e credo anche la sua ( CHI TACE ACCONSENTE ) Come crede che la prenderanno le famiglie senza servizi come acqua potabile che aspettano da 50 anni il servizio vedere dare acqua potabile sulla via per Maruggio sino la contrada Cardinale e oltre? ma li c'è un piano regolatore che altre zone non hanno? o il problema esiste solo per le periferie che continuate ad abbandonare ?

  • Egidio Pertoso
    sab 20 gennaio 09:21 rispondi a Egidio Pertoso

    Il rispetto, che deve far parte di ogni comunità, è regola di tutti e per tutti, ben in mente a coloro che dicono di rappresentare le istituzioni nel consorzio umano. È prassi generale, a tutti i livelli nel nostro Stato, anteporre l' interesse particolare a quello generale. Chi occupa, ché di occupazione si tratta senza una maggioranza rappresentativa e democratica, tende, distopicamente, a comandare e non ad amministrare. Dux major, senza avere alcun controllo dei sottoposti ed amministrati. Ognuno autorizzato a fare ed agire senza obbedienza a norme e regole, ma anche senza l'eticita' del ruolo rivestito. E per questo quando ci si rivolge alle istituzioni per risolvere qualche problema, gli addetti, funzionari e dipendenti, se " ne fottono", tanto è assicurato il soldo per campa'.Ed i problemi restano ad infracidire la societa' dell' alzata di mano.

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