
Mia madre e mio fratello Antonio affetto dalla sindrome di down, in passato detto mongolismo, due pezzi del mio cuore. Ho voluto postare questa foto perché si dice che gli occhi sono l’espressione dell’anima e questi quattro a parer mio lo confermano in pieno.
Purtroppo ancora oggi la parola mongoloide viene usata spesso come termine dispregiativo, per denigrare qualcuno, per offendere, non è così.
I ragazzi down effettivamente sono diversi, magari non saranno tanto capaci di sapere quanto fa otto per otto, non saranno tanto capaci di sapere qual è il trapassato remoto del verbo cuocere, non saranno tanto capaci di indicare dove si trova la città di Roma, ma sono capaci di voler bene più di noi, di essere sinceri più di noi, di non tradire mai, loro sono la massima espressione dell’amore.
Con questo volevo sottolineare che il termine mongoloide non è sinonimo di incapace, che essere down vuol dire si essere diversi, ma che essere diversi non vuol dire essere inferiori. Essere diversi vuol dire essere unici e tutti siamo unici. Ognuno con i suoi pregi e i suoi difetti e nessuno deve mai giudicare nessuno perché nessuno è in grado di farlo.
Ciao Antonio, Fiero di te anche della mamma
Giovanni Spada Ceramiche
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2 commenti
Daniele
gio 2 luglio 2020 01:02 rispondi a DanieleChi può dire cosa è la normalità ?
Marco
mer 1 luglio 2020 07:06 rispondi a MarcoNessuno è perfetto per questo nessuno può giudicare e offendere. Solo i superbi e gli ignoranti giudicano e offendono.