Condutture depuratore | © GooglePer la prima volta l’Acquedotto pugliese ha spiegato, nero su bianco, il motivo per cui a Manduria le nuove costruzioni, come anche quelle vecchie da ristrutturare, non potranno più essere allacciate alla rete idrica e fognaria. Lo ha scritto rispondendo alla lettera di un legale incaricato da un cittadino manduriano che non può prendere possesso di una vecchia abitazione messa a nuovo per mancanza di acqua e fogna. «Questa cautela è necessaria – scrive l’ufficio legale dell’Aqp -, visto il protrarsi di circostanze che impediscono l’attivazione di nuovi recapiti della fognatura come previsto dal piano di tutela delle acque della Regione Puglia, in quanto non consentono ad Aqp di disattivare i depuratori obsoleti che scaricano ancora nel sottosuolo». Gettando la maschera, quindi, l’ente idrico fa sapere con estrema chiarezza che sino a quando non sarà terminato il nuovo depuratore - in zona Urmo-Specchiarica secondo i progetti in atto), a Manduria e nel suo intero territorio non sarà possibile usufruire di rete pubblica di acqua e fogna.
La soluzione consigliata dai tecnici di Aqp a chi intende costruire o ristrutturare nuovi alloggi, è un ritorno al passato: dotarsi di fossa Imhoff potendo così chiedere e ottenere il solo allaccio idrico.
È facile comprendere la gravità di tale situazione, responsabile non solo di evidenti disagi per le famiglie, soprattutto quelle giovani, intenzionati a «farsi casa». Questo assurdo freno, rende impossibile investimenti immobiliari e allontana eventuali interessi delle grosse imprese che nella città Messapica vorrebbero investire nel mattone portando ossigeno all’economia e risolvendo i problemi di carenza abitativa. Singolarmente poi, come nel caso del manduriano che ha chiesto e ottenuto la risposta ufficiale da parte dell’Aqp che ha respinto la sua domanda di allaccio ai servizi, c’è da considerare un altro danno per le famiglie che, ignare di tutto, si sono presentate negli uffici manduriani di Aqp dove gli è stato permesso di pagare regolarmente la quoto di allaccio senza dire che sarebbe stato impossibile ottenere i servizi. Oltre ad aver sborsato inutilmente la somma, queste famiglie che nell’attesa hanno già ultimato i lavori di ristrutturazione delle proprie case, non possono ora ricominciare tutto d’accapo per impiantare la famosa fossa Imhoff che tanti danni ha portato all’ambiente soprattutto nelle marine.
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4 commenti
giorgio sardelli
sab 7 aprile 2018 09:59 rispondi a giorgio sardellicera una volta i sindacati che hanno radicato le fondamenta grazie alle lotte e i sacrifici degli operai curavano i diritti dei lavoratori e delle comunità ma da quando li hanno offerto la poltrona se la sono presa con tutta la forza si sono accomodati e hanno girato le spalle agli operai e alle comunità guardando fissi verso la politica e tendono la mano ai padroni alla politica corrotta e fanno il gioco contro chi li ha fatti nascere e crescere e sono diventati il male della società.
giorgio sardelli
sab 7 aprile 2018 01:44 rispondi a giorgio sardelliNei comuni tipo SAVA o AVETRANA che succede? il divieto di allaccio è solo per MANDURIA?
sergio di sipio
sab 7 aprile 2018 01:28 rispondi a sergio di sipioC'è poco da capire ma molto da fare per la politica Mandurina e per tutto il territorio. Forse ne saranno felici quanti come me avranno tempo e mani di fata per spaccare il culo al Presidente AQP. Con molto affetto.
lorenzo
sab 7 aprile 2018 06:31 rispondi a lorenzoCaro Sergio e' arrivato il momento dei fatti. Costituisci un Comitato legale e dimostra che le chiacchere e i proclami sono tipiche dei politici e non ti appartengono. Con affetto.