Rimandata per maltempo e trasferita nel teatro Don Bosco. La marcia di martedì 21 marzo organizzata dal presidio Libera Manduria per ricordare le vittime della mafia, ha lasciato posto alla tradizionale cerimonia di commemorazione.
Il teatro è pieno di giovani, ma anche di cariche istituzionali: il sindaco di Manduria, Gregorio Pecoraro, l’assessora alle politiche sociali Fabiana Rossetti, l’Anpi Manduria, l’associazione nazionale partigiani d’Italia e diversi personaggi locali più o meno noti per la XXVIII Giornata nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie. Per non dimenticare i 1069 nomi, volti e azioni. Vittime innocenti alcune delle quali sono state citate sul palco del Don Bosco.
Eppure mentre si sono susseguiti svariati interventi, il tema caldissimo per la città messapica, ossia la soffocante violenza che sta terrorizzando i manduriani per le recenti e brutali cronache locali, è stato soltanto sfiorato. Neppure il sindaco di Manduria, dinanzi alle nostre telecamere, ha voluto esprimersi in merito. Un silenzio preoccupante che non ha lasciato però indifferenti i giovanissimi manduriani, forse i più colpiti dall’angoscia di non sentirsi più sicuri nella propria città.
«Sono sconfortato dal silenzio del sindaco che non ha avuto neppure una parola di conforto», ha spiegato un adolescente riferendosi all’assassino del ragazzo leccese per mano di tre coetanei manduriani. Per un altro giovanissimo, invece, avere nella lista delle vittime da ricordare il nome di Natale Naser avrebbe avuto un impatto diverso, più potente e di chiara denuncia. Ma la marcia non è stata fatta: «Un grande peccato», ha sostenuto uno scout messapico. E uscire fuori, marciare sotto la pioggia, di fatto poche gocce in quella mattinata, avrebbe senz’altro dimostrato più forza, più coraggio di denunciare contro le mafie e la mafia locale attraverso il proprio corpo, la propria presenza. Insieme, per non avere più paura. (Vedi sotto il servizio video)
Marzia Baldari
Progetto di La voce di Manduria
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1 commento
Oronzo CUBERTI
mer 22 marzo 2023 09:58 rispondi a Oronzo CUBERTI*Il comportamento del sindaco per non aver risposto al giovane che le ha chiesto, in merito agli episodi dei gravi fatti delinquenziali, accaduti a Manduria, denota un'evidente gravissimo comportamento di manifesta Inerzia, e disinteresse ai seri problemi della propria città, specie quelli a cui ci si riferisce. Per me ha rappresentato e rappresenta l'inesistenza e la grave assenza dell'Amministrazione Comunale, non solo per non dato risposta all'importante e seria domanda del giovane, ma anche per non essersi già attivati energicamente, presso gli Organi di Polizia per pianificare gli opportuni ed urgenti interventi, con cui avrebbero già dovuto risolvere con l'identificazione e l'arresto, da parte del, o dei malfattori, riportando la dovuta tranquillità ai commercianti e alla cittadinanza.Serve l'impegno Serio, Concreto, e Fattivo. Quello che non vi è negli Amministratori di Manduria