Venerdì, 3 Maggio 2024

Salento Puglia e mondo

Il video inizia con l’intervento del ministro alla trasmissione Porta a Porta che si incespica sui concetti giuridici del dolo e della colpa

Il suicidio del codice, l'esilarante video dell'avvocato leccese sulla gaffe del ministro / VIDEO

Il codice impiccato Il codice impiccato | © La Voce di Manduria

Sta girando in rete un esilarante video sulla gaffe del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, autoprodotto e pubblicato sul proprio profilo Facebook dall’avvocato leccese, Paolo Spalluto. Il video inizia con l’intervento del ministro alla trasmissione Porta a Porta che si incespica sui concetti giuridici del dolo e della colpa, e finisce con la scena del suicidio per impiccagione del codice penale.

Divertente il commento dell’autore del video.

«Si è suicidato di giovedì. Il giorno più stupido. Se n’é andato nel tardo pomeriggio da solo in cucina, disordinata e piena di cose da mettere a posto dove fino a ieri ha cenato con me e Pepè, tenendomi compagnia mentre apparecchiavo in un angolino. Sempre educatissimo, silenzioso, pronto a raccogliere i miei sfoghi senza a chiedere in cambio. Ha spento la luce, ha attaccato una corda al lampadario ed ha fatto passare l’altra estremità intorno a sé stesso. Nessun biglietto addosso, nessun biglietto sul tavolo. Niente. Quando ho acceso la luce mi è scappata una espressione forte, una imprecazione! Poi ho continuato a lavorare, come se non fosse successo a, stordito, inebetito per quanto i miei occhi avevano visto! Paolo Spalluto»

Per quell’intervento televisivo, l’Ordine degli avvocati di Palermo ha chiesto le dimissioni del ministro «per la troppa ignoranza». La frase incriminata è questa: “quando il reato non si riesce a dimostrare il dolo e quindi diventa un reato colposo ha termini di prescrizione molto più bassi”.

Affermazioni che, secondo il Consiglio dell’Ordine di Palermo, “sono del tutto errate dal punto di vista tecnico-giuridico”. Ma non solo. “Proprio tali errate affermazioni sono state poste a sostegno dell’opportunità della riforma della prescrizione – si legge in una nota – ingenerano pericolosa confusione nell’opinione pubblica e l’avvocatura nutre il fondato timore che le riforme delle regole processuali e sostanziali, in ambito civile e penale, attualmente in discussione, siano basate sulla errata percezione e conoscenza degli istituti giuridici”.

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