La comunità di Uggiano Montefusco e di Manduria può tirare un sospiro di sollievo: don Giovanni Marraffa non è morto per causa violenta. L’esame autoptico eseguito ieri dal medico legale Giampiero Bottari su incarico del pubblico ministero Filomena Di Tursi della Procura ionica, avrebbe escluso ferite o altri segni di violenza sul corpo. Rendendo quindi plausibile la morte sopravvenuta per cause naturali, anche se la certezza la si avrà tra una sessantina di giorni, tanti quanti sono stati chiesti dal dottor Bottari per completare l’esame biochimico e tossicologico sui reperti prelevati e consegnare la perizia al magistrato titolare del fascicolo.
Il corpo senza vita del parroco a riposo di 88 anni è stato trovato lunedì sera della scorsa settimana nelle campagne alla periferia di Uggiano Montefusco, frazione di Manduria, dove viveva.
Prende dunque piede l’ipotesi del malore che potrebbe aver colto l’anziano religioso in un posto isolato ma abbastanza vicino alle abitazioni della parte estrema del piccolo borgo manduriano. In tal caso ad ucciderlo potrebbe essere stato un infarto o altro malanno fatale che non gli avrà dato la possibilità urlare e farsi sentire chiedendo aiuto. Il corpo vestito di tutto punto, trovato da una volontaria della protezione civile del gruppo Era di Manduria, si trovava non lontano da una chiesetta rurale che il sacerdote visitava durante le sue abitudinarie passeggiate nelle campagne uggianesi. Aveva le mani chiuse a pugno sul petto e la cinta dei pantaloni appena slacciata.
Appurato, seppure con il condizionale, il motivo della morte, agli investigatori della stazione carabinieri di Manduria che indagano sul caso alla guida del comandante Elio Errico, dovranno dare lettura al giallo dell’auto del prelato trovata completamente bruciata poco distante dal luogo in cui è stato trovato il copro. Come pure bisogna scoprire che fine abbia fatto il trolley di colore rosso da cui don Giovanni non si separava mai e che anche il giorno della scomparsa, secondo alcuni testimoni, avrebbe portato con sé. Il pensionato che viveva solo nel piccolo appartamento di famiglia, secondo i suoi vicini viveva con il terrore che gli potessero rubare la macchina trovata bruciata. Dopo il furto di circa un anno fa delle quattro ruote, si racconta che il sacerdote che non aveva un garage scollegasse ogni sera i cavi della batteria. Con molta probabilità i funerali si terranno oggi o domani.
La notizia della morte che si è diffusa rapidamente nella cittadina messapica aveva fatto subito ricordare due precedenti episodi, più o meno simili, di morte di anziani con un denominatore unico, quello dell’auto bruciata. Con la differenza, rispetto a questo di Uggiano, che i loro corpi sono stati trovati carbonizzati nell’abitacolo delle macchine. Il primo di questi casi risale allo scorso mese di aprile quando un 84enne manduriano fu trovato carbonizzato nella sua auto in un terreno non di sua proprietà alla periferia di Maruggio. A luglio a fare la stessa fine è stato un 79enne scomparso due giorni e ritrovato cadavere nella sua macchina in un podere di campagna sulla Manduria Francavilla appartenuto alla sua famiglia d’origine.
Nazareno Dinoi
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3 commenti
Manduriano preoccupato
gio 8 dicembre 2022 03:01 rispondi a Manduriano preoccupatoNn dite che vediamo troppi film, ma qualcosa nn torna. In pochi mesi tre persone anziane morte in campagna, auto divorate dalle fiamme , tutti casi di autocombustione o malfunzionamento? Speriamo nn sia opera di qualche squilibrato o serial killer .
Lorenzo
gio 8 dicembre 2022 08:32 rispondi a Lorenzo4 anziani morti. Uno anche al confine nel brindisino. Per esattezza. Urge un pool di investigatori specifici, potrebbero esserci dei collegamenti. Opinioni
Dino Conta
gio 8 dicembre 2022 02:35 rispondi a Dino ContaMa l'auto si è indendiata sola?