
Sono la fidanzata di un militare, un marinaio per l’esattezza e oramai non so più neanche quante volte (da sempre praticamente) mi sento dire che, dato il suo lavoro, sicuramente ci sono tradimenti di mezzo, che se continuo con questa storia è perché mi sta bene così, che tanto i marinai sono tutti uguali, che l’uomo non può essere fedele perché è nella sua natura, che se non riusciamo a vederci molto o non ci vediamo da tanto è perché non vuole lui o addirittura mi sento dire che i militari non fanno nulla e fanno una bella vita, che guadagnano cifre spropositate e che se passa tanto tempo dal vederci è perché c’è qualcosa sotto, perché è strano che non riesce a ‘prendersi’ le licenze per vedersi più spesso.
Ora io avrei delle semplici domande da fare a tutte queste persone: ma cosa ne sapete voi? Cosa ne sapete di cosa vuol dire partire e navigare senza poter farsi sentire? Cosa ne sapete delle licenze annullate all’ultimo e dei cambi di programma? Cosa ne sapete delle giornate e delle notti insonni passate a fare guardie e turni extra? Loro pensano che facciano una bella vita. Si, come no. Loro non sanno cosa vuol dire ricevere foto del proprio partner con occhiaie allucinanti e un viso stanco per tutte le ore di sonno perse. Cosa ne sanno delle lotte che devono affrontare non solo per entrare in questo mondo, ma anche per rimanerci. Cosa ne sanno della rabbia e delle lacrime che vengono versate per non potersi vedere. Nulla, non ne sanno nulla. Pensano che sia la vita migliore quella di un militare, ma non sanno che loro non resisterebbero un’ora in quella divisa.
C’è chi parla di esperienze per sentito dire o per esperienza vissuta, ma vorrei ricordare loro che anche quando la persona è accanto può tradire o sparire nel nulla. Essere costantemente distanti invece e dimostrare molto più di chi è accanto fa la differenza. Pensano che sia tutto semplice e che per vedersi basta uno schiocco di dita anche se ci sono chilometri e chilometri di differenza, che loro possano permettersi viaggi su viaggi perché guadagnano tanto e non fanno nulla. Ma cosa pensano? È un lavoro come altri, non agevola, non semplifica la vita e non vuol dire che chi è un militare non abbia problemi o costanti spese da dover affrontare. A tutte queste persone non auguro mai di affrontare una storia o una situazione simile, perché non è per tutti. È per pochi e solo per chi è forte, coraggioso, ha voglia di maturare ma soprattutto di amare può. Quindi per favore tacete e provate a immaginare che la vita che ognuno di voi ha non è delle peggiori. C’è sempre chi sta peggio di voi, basta criticare. Imparate a guardare con gli occhi degli altri e poi ne riparliamo”. Ciaone stronzi.
Maria Mero
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1 commento
Cristina Testa
ven 26 febbraio 2021 09:31 rispondi a Cristina TestaLo