Mercoledì, 2 Luglio 2025

Storie d'imprese'Imprese

All'Abbazia di Santo Spirito al Morrone - A cura del Ministero della Cultura

Il maestro Pietro Guida espone a Sulmona

Locandina Locandina | © La Voce di Manduria

Dal 21 maggio al 17 ottobre 2021 l’Abbazia di Sulmona ospitera? all’interno dei suoi suggestivi spazi espositivi, collocati nel Refettorio e al primo piano, le due mostre intitolate Pietro Guida - Il Mito: lo specchio del mondo e Giovanni Hajnal - Sulle orme di Dante dalla lettura al segno grafico. Due esposizioni dedicate a grandi artisti, personalita? poliedriche che hanno saputo incidere il loro nome tra i grandi della storia dell’arte contemporanea. Due rassegne che presentano preziose opere volte a indagare e rileggere in chiave contemporanea il concetto di Mito o a reinterpretare in maniera del tutto singolare i passi piu? coinvolgenti della Divina Commedia di Dante Alighieri, in occasione delle celebrazioni del settecentesimo anniversario dalla scomparsa del Sommo Poeta.

Nell’opera di Pietro Guida, che compie tra poco cento anni, la ripresa della tematica del Mito e? funzionale alla decantazione del reale, cristallizzato e immerso nelle figure che sono quasi visioni oniriche, sospese in una dimensione astorica e atemporale. La sua arte e? sempre essenziale, immediata, riconoscibile, scevra da orpelli e abbellimenti, e? la testimonianza di cio? che e?, non di cio? che dovrebbe o vorrebbe essere. Le 14 sculture presenti in mostra incarnano testi fantastici, leggendari, sono narrazioni viventi che echeggiano l’eternita? cristallizzandola in un attimo, trascinando lo spettatore in un passato mitico, aureo e primigenio, che si rende presente attraverso la naturalezza dei gesti, l’immediatezza delle forme, la franchezza di linee. Le sue solide visioni sono fantasmagorie a cui il pubblico e? invitato ad assistere e a partecipare, congiungendosi all’espressione di un’arte che sintetizza sentimenti, passioni, emozioni quotidiane assurgendo alla potenza dell’ineffabile. Prometeo, il Minotauro, Orfeo, Leda, Apollo e Dafne, Endimione e Selene, Icaro, sembianze mitiche e mitologiche, protagoniste di affascinanti leggende, vivono ognuna immersa nel proprio magico mondo, sprofondate all’interno di un intimista e claustrale hortus conclusus degli incanti che fa della fascinazione e della decantazione spasmodica della vita e della realta? il proprio palcoscenico. La vita, del resto, e? anche il punto cardinale da cui muovono sostanziandosi i disegni di Pietro Guida. Essi tendono a veicolare la storia personale, il vissuto che ogni scorcio, forma, linea, sussulto trascina con se?. Le visioni ieratiche e adamantine di questo artista non rappresentano, bensi? interpretano, traducono, poetano, decantano. Ciascuna figura-apparizione, infatti,

affronta il qui e ora, rifiutando di recitare un ruolo, raccontando piuttosto di se?, del suo essere-esistere e occupare uno spazio vivente, confidandosi con noi, narrandoci, tramandandoci, connotandosi di volta in volta di liberta? e purezza. I disegni di Guida sono tracce del futuro, progettano cosa sara?, finiture imperfette di un domani reso presente, lacerti di una realta? che si perpetua attraverso il mito, la leggenda, in un’eroica fuga dal banale che tenta di coniugare misticamente l’uomo e il mondo. Il disegno rivela, testimonia, attesta. Nell’opera grafica di Pietro Guida l’arte del segno e? il contraltare speculare di cio? che scolpisce, solleticare il foglio con la matita equivale a incidere il cemento, a formare, nell’ accezione piu? pura del termine, la materia, la sostanza dell’opera che assume lo status inequivocabile di capolavoro, unico nel suo genere, votato alla natura e alla fantasia, ammantato di storia e di mito, di una mistica sacralita?.

Il legame tra Giovanni Hajnal e il Sommo Poeta Dante Alighieri si e? instaurato, intrecciato e mai piu? interrotto, grazie a un autentico colpo di fulmine. In tale frangente Hajnal subisce una potentissima esperienza di arricchimento esistenziale, oltre a una conturbante impressione immaginativa, di empatia con l’opera dell’inarrivabile maestro. Da quel preciso istante principia nell’immaginario compositivo e iconografico di Hajnal una fascinazione cosi? stravolgente per le tre Cantiche dantesche tale da tradurne e trascriverne i passi piu? notevoli, preziosi e significativi eternandoli attraverso la propria magistrale arte incisoria. Dal 1980 Giovanni Hajnal matura l’idea di illustrare in maniera programmatica episodi che lo avevano letteralmente stregato vivificando cosi? l’epopea di incisioni a tema dantesco, sentendosi particolarmente vicino ai versi dedicati alla sua terra natia, l’Ungheria, enucleandone, mediante un segno rigido, autoritario e solenne, non solo l’imperituro legame sentimentale con il proprio paese d’origine ma anche il profondo rapporto tra il Vate e quella straordinaria nazione. Le 14 opere presenti in mostra, realizzate con la tecnica dell’acquaforte, sono permeate da una strabiliante duttilita? espressiva. Esse scandiscono, mediante un iter stilistico multiforme e variegato che abbraccia oltre vent’anni, il viaggio dantesco nei tre regni oltremondani della religione cattolica, effigiandone con estrema perizia compositiva principalmente i moti interiori, resi grazie al calibrato impiego di un segno che si fa aedo di accattivanti slanci emotivi e contrappunti sensori, che si compenetrano in linee marcate, forme geometrizzanti, volumi imponenti e brulicanti assetti spaziali tesi a trascinare il pubblico all’interno di una fiaba magica e al contempo grottesca. L’ars creandi di Hajnal mutua dal passato per mirare al futuro, un avvenire ripensato e riplasmato originalmente attraverso un innovativo linguaggio figurativo che mostra di saper armoniosamente coniugare la minuzia della cultura espressiva nordica con la linea calda e magmatica di matrice mediterranea. Le incisioni esposte esprimono l’universo dei sentimenti umani, cantano i conflitti interni, i brividi della paura di rimanere intrappolati e ancorati a qualcosa che non ci appartiene, le speranze di un’umanita? in cerca di assoluzione. Hajnal traduce, superando i dettami del messaggio sacrale o simbolico insito nelle sue creazioni, i problemi dell’uomo moderno: l’antinaturalismo formale, le distorsioni grafiche, il dinamismo compositivo non fanno altro che trasporre l’inquietudine, il disagio esistenziale che affligge il nostro tempo e rappresentano una via di fuga dal labirintico incedere di un presente che forse percepiamo di volta in volta sempre piu? ingombrante.

Pietro Guida e? nato nel 1921 a Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta. Nel 1947 si diploma in scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli e si rende subito significativo protagonista del sovvertimento e della rinascita culturale della citta? partenopea, partecipando alle iniziative del Gruppo Sud. L’arco temporale a ridosso degli anni Cinquanta del Novecento si rivela fondamentale per Guida: non soltanto infatti suggella la sua partecipazione al cenacolo intellettuale partenopeo, ma principia quella che poi diventera? una febbrile e notevole attivita? espositiva. Inizia a ricevere diversi premi e riconoscimenti, riscuotendo larghi consensi in ambito nazionale, soprattutto per i suoi disegni, connotati da una linea potente e agile, il cui segno strizza l’occhio alla stilizzazione, pur mantenendo forma e figurazione quali elementi fondanti della ricerca artistica. A partire dagli anni Sessanta e? professore ordinario di scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce, mentre dal 1971 al 1989 dirige il Liceo

Artistico “Lisippo” di Taranto. Attore principale di una serie di esposizioni personali e collettive votate alla diffusione di una mise en scene densa di innovazione stilistica e originalita? narrativa, dal 1960 al 1975 Guida rinuncia al dato mimetico e naturalistico della rappresentazione, congedando mezzi e materiali tradizionali dell’ars sculpendi, a vantaggio di un’incontrollabile attrazione per i materiali industriali grezzi, quali mattoni, tubi in eternit, ferro e acciaio, facendone assurgere la scabrosita? e l’immediatezza a nucleo ispirato e creativo delle sue realizzazioni. Dalla seconda meta? degli anni Settanta Guida sceglie di ritirarsi dall’attivita? espositiva, una defezione che gli consente di concentrarsi e focalizzarsi completamente su un nuovo ritorno al figurativo. Dal 1993 interrompe il silenzio espositivo inaugurando una personale improntata alla sua rinnovata ars creandi presso il Castello Carlo V di Lecce e vitalizzando una serie di iniziative che confluiranno nella fondamentale mostra antologica, allestita nel 2008 presso il Monastero degli Olivetani di Lecce, che ne ripercorre filologicamente e criticamente l’intera, movimentata e affascinante vicenda artistica. Nel 2011 partecipa alla 54a edizione Esposizione Internazionale d’Arte Biennale di Venezia nella sede regionale di Lecce - Padiglione Italia. L’ultima mostra, Pietro Guida-Piazza d’Italia nel 2020, ha avuto sede all’interno del suggestivo cortile del Castello di Copertino in Puglia, riscuotendo notevoli consensi. Le opere di Guida figurano all’interno di collezioni private e contesti museali di rilievo, quali il Museo Sforzesco a Milano, la Presidenza del CONI a Roma, la Collezione Finkelstein a New York, la Collezione Civica d’Arte Moderna a Bari, la Collezione Schulte a Du?sseldorf, il Museo della Scultura Contemporanea - MUSMA a Matera. Dal 1951 vive e lavora a Manduria, in provincia di Taranto.

Giovanni Hajnal nasce nel 1913 a Budapest. Appena adolescente frequenta la prestigiosa Scuola d’Arte di Kecskeme?t. Ammaliato dall’Italia, nel 1931 a soli diciott’anni intraprende un entusiasmante viaggio a piedi dall’Ungheria in compagnia di altri giovanissimi scultori e pittori, partendo dal suo paese natale per godere dei tesori artistici custoditi nel nostro. Una nazione, quella italiana, che da sempre portera?, con ammirazione e reverenza, nel cuore, tanto da compiere un secondo itinerario di formazione nel 1933, che confluisce nella frequentazione dei corsi dell’Accademia di Belle Arti di Roma fino al 1934. Negli anni successivi, sino all’ indomani dello scoppio della seconda guerra mondiale, prosegue la sua esperienza culturale e la sua formazione artistica studiando all’ Accademia di Belle Arti di Stoccolma e a quella di Francoforte. Rientrato in patria, si iscrive all’ Accademia di Belle Arti di Budapest e intraprende un fruttuoso ciclo formativo che coronera? con il conseguimento del diploma. Quando il nostro Paese viene definitivamente liberato dalla dittatura, Hajnal inizia un’ intensa e appassionante carriera artistica, impreziosita dalla partecipazione a svariate esposizioni di pittura, la magistrale realizzazione di creazioni dalle gigantesche proporzioni, quali affreschi e dipinti murali prodotti mediante tecniche sperimentali, unitamente a vetrate istoriate e opere musive, e infine la fascinazione per una cospicua e febbrile produzione grafica, costituita da incisioni, disegni, illustrazioni di vario genere per riviste a sfondo letterario, critico e storico-artistico. Tale ammirazione per l’ arte grafica culminera? nell’ illustrazione dell’ opera capitale di Dante Alighieri, La Divina Commedia, mediante l’ acquaforte, tecnica di stampa a incisione su rame, di cui questa mostra presenta alcuni esemplari. Nel 1948 matura la decisione di trasferirsi in via definitiva nella sua amata Italia, stabilendosi insieme alla famiglia a Roma. A partire da quell’anno significativo, di svolta all’interno del corpus biografico dell’artista, un incipit che sembro? estremamente difficoltoso, egli non ha mai interrotto quella che poi effettivamente e? divenuta una straordinaria e longeva carriera, protratta con dedizione per l’intero arco della sua vita, interrotta esclusivamente alla morte. Le sue opere sono conservate all’ interno di collezioni museali e private, nazionali e internazionali. Tra le opere pubbliche sono degne di menzione le vetrate per il Duomo di Milano, quelle per l’ Aula Paolo VI (Aula Nervi) in Vaticano, il rosone della Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, i monumentali vetri per le chiese di San Leone Magno, Santa Maria Goretti, Santa Francesca Romana, oltre che per il nuovo penitenziario di Rebibbia, sempre a Roma. Hajnal ha prodotto inoltre opere in tutto il Paese: Udine, Prato, Teramo, Avezzano, Chieti, Latina, Sorrento, Bari, Cosenza, Catania. Tra le creazioni conosciute all’estero si annoverano vetrate per il Duomo a San Paolo del Brasile, a Hartford nel Connecticut, a Oakland in California, a Lucerna e infine per la Cattedrale di Palma di

Maiorca. Anche le sue opere musive sono dislocate in tutto il mondo: a Caracas, a Saint Paul nel Minnesota, a Lincoln nel Nebraska, a Dublino. Muore a Roma nel 2010, all’eta? di 97 anni.

Sulmona, Abbazia di Santo Spirito al Morrone
Via Badia, 28 – Loc. Badia-Bagnaturo - 67039 (AQ) Tel. 0864 32849

Costi: biglietto intero 4,00 Euro – ridotto 2,00 Euro

Info: www.musei.abruzzo.beniculturali.it

Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.


© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.


Lascia un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato.
stai rispondendo a

COMMENTA

1 commento

  • Alberto Altamura
    lun 24 maggio 2021 05:05 rispondi a Alberto Altamura

    Leggo con piacere la notizia della mostra di Pietro Guida a Sulmona, patria del grande poeta latino Ovidio Nasone. Il maestro Guida continua sd esporre alla vigilia dei suoi cento anni. È stato ed è uno dei protagonisti dell' arte contemporanea meridionale e vive da sempre, si può dire, a Manduria, terra di elezione. Le sue sculture sono opere accattivanti e ricche di fascino, ispirate al reale ma anche al mito e sono espressione di un autentico genio creativo. Complimenti, maestro!

Tutte le news
La Redazione - oggi, mer 2 luglio

Potrebbe non essere un episodio isolato quello denunciato dalla dodicenne manduriana avvicinata nei giorni scorsi da un uomo che, a ...

Tutte le news
La Redazione - oggi, mer 2 luglio

La questione dell’accessibilità nelle marine di Manduria finisce all’attenzione del prefetto di Taranto, Paola Dessì. ...

Tutte le news
La Redazione - oggi, mer 2 luglio

È stato assolto “per particolare tenuità del fatto” il manduriano finito a processo per violazione dei sigilli in un cantiere ...

Tutte le news Tutte le news
La Redazione - oggi, mer 2 luglio

È già un tormentone: irriverente quanto veritiera, orecchiabile e soprattutto originale. Difficile togliersela dalla testa la ...

Tutte le news
La Redazione - oggi, mer 2 luglio

Dopo 40 anni di servizio, 20 dei quali trascorsi a Torre Santa Susanna, la comunità torrese saluta un'altra colonna portante ...

Avetrana, vendere con successo, corso gratuito per commercianti, artigiani e operatori turistici
La Redazione - mar 20 maggio

L’Amministrazione Comunale di Avetrana, in collaborazione con l’associazione M. D. F. , organizza un corso gratuito rivolto a commercianti, artigiani, operatori turistici ed economici del territorio. ...

L'imprenditore savese Toma vicepresidente di Confindustria Moda
La Redazione - mer 21 maggio

Il Presidente di Confindustria Taranto Salvatore Toma è stato designato vicepresidente di Confindustria Moda con delega al Centro Sud. Il neo Presidente è Luca Sburlati. “Un incarico che mi inorgoglisce – dichiara ...

Scopri il piacere e il benessere: un viaggio nell'esplorazione sensoriale
La Redazione - ven 23 maggio

Il benessere personale ha molte sfaccettature, da una dieta equilibrata all'attività fisica, fino alla cura della propria sfera emotiva e sensuale. Il ritmo frenetico della vita quotidiana rende essenziale ritagliarsi ...