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Giacomo Lacaita

Giacomo Lacaita Giacomo Lacaita | © n.c.

Il Senatore Giacomo Lacaita nacque in Manduria da Diego Lacaita e da Agata Conte il 4 ottobre 1813. Appena adolescente, insegnando l’abbaco e la grammatica ai figli dei signori, guadagnò quel tanto che gli serviva per iniziare gli studi classici nel proprio paese. Sui diciott’anni mediocremente esercitato in un po’ di latino egli, rimasto orfano di padre, vendette la sua casa e si recò in Napoli per proseguire gli studi.

Accoppiandosi in lui con l’ecclettismo ingegno una ferrea volontà piena di nobile tenacia, potè completare gli studi superiori e superare con lodo gli esami di laurea in giurisprudenza, nonostante che, per la scarsità dei mezzi finanziari, fosse stato costretto a procacciarsi da vivere accompagnando stranieri e facendo loro da interprete. Quest’ultima occupazione gli giovò però moltissimo, perché egli imparo molto bene, con l’esercizio quotidiano, quelle lingue, specialmente francese e inglese, che aveva studiate solo sui libri scolastici.

E fu proprio la conoscenza della lingua inglese che gli fece ottenere, mercè i buoni uffici della Principessa di Luperano, di essere nominato avvocato della Legazione britannica in Napoli da Sir William Temple, Ministro inglese presso la Corte Borbonica. In casa di costui il Lacaita conobbe e contrasse amicizia col grande statista inglese Guglielmo Gladston, al quale raccomandò la sorte dei liberali rinchiusi nelle prigioni di stato di Nisida.

Caduto in sospetto dalla polizia nei primi giorni del gennaio 1852, Lacaita fu tratto in arresto in Napoli, ma otto giorni dopo fu rimesso in libertà per l’intervento in suo favore del Ministero inglese William Temple.

Dovendosi costruire in quell’epoca la linea ferroviaria Napoli Foggia-Brindisi, dal Governo di Napoli fu incaricato il Lacaita di cercare in Inghilterra i capitali occorrenti: si recò egli a Londra e in breve tempo ammannì la somma necessaria. Si accingeva a ritornare quando un suo amico lo avvertì che, aggravatisi i sospetti contro di lui, non era prudente rientrare a Napoli. Andò allora ad Edimburgo, dove dimorava la famiglia Carmichael conosciuta pochi mesi prima in Napoli: ivi chiese ed ottenne in sposa la signorina Maria Carmichael.

Dopo un anno di matrimonio la sposa morì dando alla luce un figlioletto, Carlo. Ad Edimburgo Giacomo Lacaita dette parecchie lezioni di letteratura italiana nell’istituto filologico. Dopo la morte della moglie si ritirò a Londra, ove cominciò ad insegnare letteratura italiana al Queen’s College, uno dei maggiori Istituti superiori di quella città.

Compiuta l’unità d’Italia nel 1861 il Lacaita si stabilì a Torino, ove era legato da vecchia amicizia con Conte di Cavour. Si presentò poi candidato per le prime elezioni nazionali e riuscì eletto Deputato al parlamento del Collegio di Bitonto. Quando la capitale d’Italia fu trasferita a Firenze, l’Onorevole Lacaita si trasferì in quella città, ove prese stabile dimora. Nel 1876 fu nominato Senatore del Regno d’Italia.

Verso il 1894, essendosi ammalato di bronchite cronica si recò a Napoli per consiglio dei medici e morì in quella città in 4 gennaio 1895, all’età di ottantadue anni.

Alcune pubblicazioni del Senatore Giacomo Lacaita sono:

  • Selections from the best Italian Writers for the use of students of the italian language – I volume edito in Londra.
  • Catalogue of the Library at Chatsworth in Quattro volume stampati in Londra nel 1879
  • L’inferno di Dante, disposto in ordine grammaticale e corredato di brevi dichiarazioni da G. Warren lord Vernon

Tratto dal libro: "Manduria e manduriani: note ed appunti bibliografici e di storia patria / Giambattista Arnò - Manduria, Editore Antonio Marzo, 1983, 190 pagine"

Francesca Dinoi

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