“Medici, personale infermieristico, gli operatori socio - sanitari e molti dell’amministrazione mi chiedevano sempre, quando sarà riaperta la cappella? Io facevo spallucce, non dipende da me”. Sono le parole di rassegnazione e tristezza di don Domenico Panna, cappellano nell’ospedale Marianna Giannuzzi di Manduria che ha visto sotto i suoi occhi ridurre la cappella interna alla struttura ospedaliera in un deposito di toilette e letti.
Dopo lo sconcertante incendio avvenuto lo scorso aprile, la cappella è diventata negli ultimi due anni la rimessa di suppellettili dell’ospedale. Water, letti e sedie accatastati nel luogo sacro, chiuso dopo che le fiamme hanno reso inagibile solo l’arredo confessionale.
“Non sapendo dove collocarle e visto che la cappella era chiusa, hanno scelto la cappella”, continua il cappellano. In effetti la direzione dell’ospedale di Manduria ha utilizzato proprio il luogo sacro in disuso come deposito oggetti. La cappella era utilizzata per confessioni e momenti d'incontro conferma il cappellano Panna. “L’ascolto molto spesso non si può fare vicino al letto dell’ammalato perché accanto c’è un altro paziente. Ecco, per garantire riservatezza e intimità della persona si preferiva andare in cappella”.
Stando alle dichiarazioni del cappellano a sua volta avute dall’amministrazione sanitaria competente, la pulizia e il ripristino della cappella dovrebbe avvenire a giorni durante queste feste natalizie. “Abbiamo sperato per un anno e mezzo e adesso sembra che questa nostra speranza sia stata portata a termine. Spero al più presto sia restituita alla collettività dell’ospedale e di tutti i cittadini di Manduria”, conclude don Domenico.
Marzia Baldari
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5 commenti
Rolando Lomartire Uggiano Montefusco
ven 17 dicembre 2021 06:35 rispondi a Rolando Lomartire Uggiano MontefuscoPrima si diceva che i comunisti chiudevano le chiese, e adesso? Cosa si debbono inventare., a ragione Don Domenico......
Cosimo massafra (Ferrara)
ven 17 dicembre 2021 05:06 rispondi a Cosimo massafra (Ferrara)Avrebbe solo fatto mancare il conforto religioso agli infermi!! Ha giustamente continuato ad esercitare i suoi ministeri, non stà a lui manifestare contro l'insensibilità altrui, a ciò è chiamata la comunità cittadina..
cosimo antonio
gio 16 dicembre 2021 01:10 rispondi a cosimo antonioPerche' lei non si e' dimesso.da cappellano cosi' facendo avrebbe portato a conoscenza di tutti questa incresciosa situazione.
Egidio Pertoso
gio 16 dicembre 2021 12:57 rispondi a Egidio PertosoQuesto è l'esempio dello stato del sentimento religioso in noi tutti. I luoghi di culto sono ritenuti inutile zavorra che niente da, soprattutto in termini economici. Cosi' lo scempio effettuato nella nostra citta' del patrimonio religioso. Chiese pericolanti; chiese e cappelle in mano a privati, sino a tenere chiuso quel che ha avuto momenti nobili ed alla cui edificazione hanno contribuito, con sacrifici, i nostri avi. Non si ha culto, neanche, della cultura che fu: meglio l'odierna. Comunque, per chi volesse approfondire il problema, si legga il libro " Chiese chiuse" dello storico dell'arte prof.Tomaso Montanari; chissa' se gli addetti hanno provveduto ad inserirlo nella nostra biblioteca.
Gregorio
gio 16 dicembre 2021 10:31 rispondi a GregorioQuando si porta ha conoscenza la popolazione subito cercano di provvedere,. Che schifezza non hanno né putore né coscienza. Opinioni