Gli ambientalisti che non vogliono perdonare gli sversamenti in mare della sabbia maleodorante e scura proveniente dai fondali del porto di Campomarino, sono tornati ieri nella località turistica sullo Ionio per protestare e per dire che non si arrenderanno. Organizzati dal gruppo ambientalista «Campomarino nel cuore», una cinquantina di persone di ogni età hanno manifestato davanti alla spiaggia del molo di destra del porticciolo teatro nei giorni scorsi di quello che è stato definito uno scempio ambientale: lo scarico in battigia della cosiddetta «finitura di dragaggio», la parte finale e più profonda e sporca dei fondali che le idrovore hanno aspirato per cinque mesi rimuovendo 18mila metri cubi di sabbia per un peso di circa 48mila tonnellate. Tutto materiale scaricato sulla costa per il ripascimento dei tratti di costa erosi dalle maree.
Tra i manifestanti, oltre ai residenti della zona e agli amministratori del gruppo ambientalista social, «Campomarino nel cuore», c’erano anche volti noti come il compositore e produttore Ferdinando Arnò e il recordman Paolo De Vizzi, il manduriano con disabilità titolare del record mondiale di permanenza sott’acqua per quasi 52 ore a dieci metro di profondità nel mare di Santa Caterina. Gli ambientalisti oltre a manifestare e ad esporre striscioni con la scritta «avete sporcato la nostra anima», hanno pubblicato sulla pagina Facebook «Campomarino nel cuore», delle immagini e un video che meriterebbero approfondimenti. Il filmato, registrato la notte tra sabato e domenica, documenta la presenza di una ruspa che rimescola la sabbia lungo tutto il tratto dove nei giorni precedenti è avvenuto lo sversamento di fanghi a ridosso del molo. Sempre sul social network, poi, gli stessi autori della denuncia hanno pubblicato le foto di come si presentava la spiaggia al mattino: levigata con l'impronta degli pneumatici e senza più traccia di quello che era accaduto precedentemente con la «finitura di dragaggio» in battigia. Gli attivisti chiamano in causa anche il sindaco di Maruggio, Alfredo Longo, accusato di non aver fatto abbastanza per impedire quello che lo stesso primo cittadino l’altro ieri definiva sui social come «uno scempio». Rispondendo alle accuse d’incapacità, Longo risponde così: «io sono soltanto un piccolo pezzo dell’ingranaggio e nell’autorizzazione ambientale rilasciata dalla Provincia c’erano i pareri positivi di ingranaggi più importanti di me come Regione, Soprintendenza, Provincia, Arpa di Taranto e il parere contrario del nostro».
A marzo del 2021, quando iniziarono i lavori di scarico dei fanghi maleodoranti in battigia, il sindaco Longo bloccò i lavori e chiese che si analizzassero quelle acque scure che, almeno visivamente, erano effettivamente un pugno nello stomaco. «Quei risultati – ricorda il sindaco – ci dissero che si trattava di sabbia frammista a materiale organico putrefatto, alghe in decomposizione e che i valori degli inquinanti era inferiore ai limiti previsti dalla legge». Conclusi questi lavori di dragaggio che hanno riguardato solo una porzione del porto, agli ambientalisti e agli amministratori spetta un’altra battaglia ancora più impegnativa: la società Moline, committente dei lavori e gestrice del porticciolo, ha già presentato un altro progetto per dragare la parte peschereccia dl porto, quella sicuramente più compromessa e inquinata.
Nazareno Dinoi su Quotidiano di Taranto
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6 commenti
Cosimo massafra (Ferrara)
mar 18 gennaio 2022 05:30 rispondi a Cosimo massafra (Ferrara)Mi chiedo se Campomarino nel cuore lo hanno anche le migliaia di proprietari di casa sulla costa o nelle campagne di Maruggio. Stranamente pur in assenza di fogne raramente vedo auto spurgo al lavoro, i più hanno pazzi disperdenti i liquami. Costoro inquinano non solo con liquami organici (come quanto tirato fuori dal porto) ma abbondano di prodotti chimici che inquinano per decenni. Non affermò che i lavori al porto siano stati realizzati al meglio, di certo un brutto effetto, ma meno dannosi nel tempo di quanto da decenni gente per bene fà o tollera.
Luigi
lun 17 gennaio 2022 05:20 rispondi a LuigiQueste cose solo a Taranto e provincia le sanno fare, non ho visto altro posto peggiore di questo, dove c'è disprezzo per la natura e per le cose comuni. Amministrazioni assenti da sempre sul territorio, mancanza di programmazione dei servizi più essenziali (es. acqua potabile e fogna nelle località marine, gestione dei rifiuti).
Egidio Pertoso
lun 17 gennaio 2022 12:31 rispondi a Egidio PertosoTutto sommato e' un riciclo virtuoso. Se si versa in mare di tutto, dopo lo si riprende e, quando serve, si ripascono le dune dove d' estate vanno i vacanzieri che, nonostante il riguardo, non riescono, evidentemente, a salvarle dalla rabbiosa natura matrigna.
Lorenzo
lun 17 gennaio 2022 12:13 rispondi a LorenzoImmagino cosa potrebbe diventare il golfo naturale della Colimena trasformato in porto turistico ( il sogno di tanti volontari ??), in abbinata allo scarico del troppo pieno del nuovo depuratore di Urmo, previsto nel bacino della PALUDE del Conte. Immagino il disastro. Campomarino insegna. Opinioni
Realtà
lun 17 gennaio 2022 10:55 rispondi a RealtàGli interessati possono inviare il tutto a STRISCIA LA NOTIZIA....per ascoltare Regione e Provincia
Già
mar 18 gennaio 2022 08:15 rispondi a GiàEsatto, condivido,l